L’evento, in calendario i prossimi 14 e 15 marzo, organizzato dalla sezione Sicilia di Assoenologi, proporrà una “vetrina” dedicata alle nuove tecnologie vitivinicole
di Antonio Longo
Ricerca, innovazione, tecnologia. Tre parole chiave che governano i processi ed i meccanismi che sovrintendono al funzionamento delle moderne aziende agricole. Soltanto una quotidiana attività al passo con i tempi può consentire agli addetti ai lavori di competere con un contesto globalizzato sempre più complesso e di non facile lettura. Il confronto, il dibattito, la conoscenza delle periodiche e continue novità rappresentano un plus per tutti coloro che ogni giorno affrontano le nuove sfide che il mercato propone. E ciò è ancora più vero con riferimento al segmento vitivinicolo.
Seguendo il solco ormai da anni tracciato, la sezione Sicilia di Assoenologi, presieduta da Giacomo Manzo, prosegue nell’organizzazione di eventi riservati agli associati per implementare le proprie conoscenze e competenze, in collaborazione con diverse aziende che operano nel settore. L’appuntamento è per i prossimi 14 e 15 marzo con la prima edizione di Enofocus Sicilia, in programma presso l’aula magna dell’istituto Abele Damiani di Marsala. Una due giorni che prevede un ricco programma di interventi: un’occasione per riflettere, valutare, confrontarsi.
Tra i diversi relatori in scaletta, si segnalano nella giornata di venerdì gli interventi del Prof. Emilio Celotti, docente di Enologia presso l’Università degli Studi di Udine, che proporrà il tema “Gestione ragionata e ragionevole del tannino nella filiera del vino”, quelli dei ricercatori, che operano in Svizzera, Ramon Mira de Orduna e Cristian Carboni i quali, rispettivamente, parleranno di “Acetaldeide e altre molecole combinanti la So2: concentrazione, origine e degradazione durante il processo di vinificazione” e “Produzione di vini a basso contenuto di solfiti”; e ancora, il tema “Nuove frontiere per il collaggio di mosti e vini” sarà trattato da Luigi Molo, Angelina Gambuti e Alessandra Rinaldi dell’istituto di Enologia dell’Università Federico II di Napoli, con il supporto tecnico di Antonio Grazietti. La prima parte dell’evento proseguirà con gli interventi del docente francese Vincent Farine e di Cesare Bianco su “Dalla vigna al vino: ottimizzazione della qualità aromatica dei vini e profilo tiolato”, dell’enologo Diego De Filippi su “Le nuove proposte biotecnologiche in enologia”, dell’enologo Fabrizio Guidotti “La microfiltrazione tangenziale dinamica”. Il programma della giornata di sabato prevede, tra gli altri, i contributi dell’enologo Andrea Cumin e di Simon Greller su “L’ossigenazione controllata dei mosti bianchi”, del prof. Matteo Marangon e di Luigi Falsarano su “Stabilità proteica e piacevolezza del vino”, del prof. Giorgio Nicolini su “Innovazioni e nuove proposte per la tracciabilità ed il corretto utilizzo dei frammenti in vinificazione”, di Mirko Soave su “Allergen free, da un’esigenza normativa la risposta della natura”, dell’enologo Lucio Calesso su “Rivoluzionario filtro tangenziale rotativo”.
“La riflessione collettiva, lo studio e l’approfondimento sono tra le attività principali della nostra associazione di categoria, – sottolinea il Presiedente di Assoenologi Sicilia, enol. Giacomo Manzo, – la figura dell’enologo non è più quella del semplice tecnico di cantina che vinificava l’uva. Oggi quella dell’enologo è una professionalità complessa, protagonista dell’intera filiera vitivinicola, dalla coltivazione della vigna alle operazioni di cantina, dalla vendita alla comunicazione. Deve conoscere il suo territorio, le regolamentazioni europee, le leve di marketing, la soggettività sensoriale del consumatore. L’enologo è il protagonista assoluto nel mondo del vino e il vino è il mezzo più efficace per la comunicazione del nostro territorio e della nostra cultura. Quello che dobbiamo fare è unire le forze , comunicarlo e continuare a fare ricerca. E soprattutto, dobbiamo riservare maggiore attenzione ai giovani.”
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