Il locale è frutto della partnership tra il colosso nipponico della ristorazione Dynac e la prestigiosa cantina marchigiana. Il brand giapponese subito su in borsa alla notizia dell’apertura
È stato inaugurato giovedì 26 novembre a Tokyo il “Villa Bianchi Umani Ronchi”, primo wine-bar nato dalla partnership tra il colosso nipponico della ristorazione Dynac e la prestigiosa azienda vinicola marchigiana, come il nome lascia intendere. Un gran bel riconoscimento per la cantina guidata da Michele Bernetti, presente all’inaugurazione, voluta fortemente dalla catena giapponese come “testimonial” della qualità dei prodotti marchigiani, e in particolare di quelli enoici, sui quali la Dynac ha impostato il suo progetto di rilancio per la linea di trattorie dedicate alla cucina italiana “Papa Milano”. Se dovesse funzionare, infatti, la formula del locale sito in una zona strategica come quella del distretto affaristico-commerciale di Morunoichi, a due passi dalla stazione di Tokyo, verrà replicata in altri ristoranti.
«Prima di far partire il progetto – ha spiegato Bernetti, titolare con il padre Massimo della Umani Ronchi – i nostri partner sono venuti direttamente dal Giappone per studiare e selezionare i giusti prodotti da importare, ma soprattutto anche per imparare, sotto la guida di Flaviano Moretti, chef di Michela Catering, i segreti di chi fa la nostra cucina tutti i giorni». Tra le tipicità scelte, figura ovviamente anche il pregiato Verdicchio dei Castelli di Jesi prodotto da Umani Ronchi: «Il nostro Villa Bianchi diventerà di fatto il loro “vino della casa” – ha continuato Bernetti – e circa il 70% dei vini presenti sulle carte dei wine-bar della catena sarà coperto da nostre bottiglie, con una selezione anche di vecchie annate ormai di difficile reperibilità persino in Italia».
Intanto, alla notizia dell’apertura del “Villa Bianchi Umani Ronchi”, il titolo della Dynac, proprietaria di 270 locali nel Paese in cui impiega oltre 5mila dipendenti, ha fatto registrare subito un aumento del 6% sulla borsa di Tokyo. Segno che l’idea imprenditoriale alla base della collaborazione viene giudicata positivamente. Umani Ronchi, del resto, è già sinonimo di prodotti marchigiani di qualità per il Giappone, dove vanta un buon giro di affari che gli vale circa il 10% del proprio bilancio complessivo. «Grazie al lavoro del nostro importatore Montebussan, che ha fatto da trait-d’union per il progetto con Dynac – ha concluso Bernetti – siamo già uno dei marchi italiani più distribuiti in Giappone, ma ovviamente guardiamo con grande fiducia a questa esperienza per poter consolidare ancora la nostra presenza qui».
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