Il disegno di legge è stato presentato alla Camera da un esponente del Partido Justicialista per arginare l’impatto dello sfuso cileno sulla produzione locale
Il deputato argentino Omar Fèlix, esponente di spicco del PJ (Partido Justicialista) di Mendoza ed ex sindaco della cittadina di San Rafael, ha presentato a marzo al Congreso National una proposta di legge di sostegno al comparto vitivinicolo nazionale.
Il progetto prevede diversi interventi che hanno lo scopo di “proteggere, promuovere migliorare” un settore che da anni sta affrontando una forte crisi, fatta di calo della produzione (le vendemmie 2016 e 2017 sono state tra le più scarse di sempre, ne abbiamo parlato recentemente qui), contrazione dei consumi, crescita dei costi di produzione e da un forte impatto sul mercato interno del vino cileno.
Ed è proprio il vino, che arriva copioso in cisterna dal vicino Cile, per poi essere imbottigliato localmente e venduto a basso prezzo sugli scaffali dei negozi argentini (ne abbiamo parlato qui), l’oggetto di una delle più forti (e discutibili) proposte di Omar Fèlix: vietare le importazioni di sfuso per i prossimi dieci anni. Il deputato avrebbe addirittura dichiarato al quotidiano La Nation che vedere tanti vini cileni sugli scaffali dei negozi argentini è uno “schiaffo all’orgoglio di Mendoza” (Mendoza è la più importante regione vitivinicola del paese).
Oltre a questo, la proposta di legge prevede azioni volte all’ottimizzazione dei sistemi d’irrigazione, all’installazione di reti antigrandine, alla meccanizzazione, al controllo fitosanitario oltre a facilitazioni fiscali e di accesso al credito per i produttori.
FEB
Devi essere connesso per inviare un commento.