Lo ha annunciato il ministro Mario Catania nel corso del Cda di Unione Vini: apriremo un tavolo specifico per risolvere le questioni in sospeso del settore
Un ministro particolarmente scosso dalle notizie giudiziarie provenienti dal suo dicastero ha partecipato al consiglio di amministrazione di Unione Italiana Vini svoltosi ieri a Roma per fare il punto su alcune questioni contingenti.
Si è cominciato dall’articolo 62, e dagli emendamenti presentati in Senato al decreto Crescita 2, che prevedono l’esenzione totale per gli imprenditori agricoltori e la non sanzionabilità per i contratti non conclusi in forma scritta (qui il dettaglio). Sulla prima questione, in particolare, il ministro ha espresso alcune perplessità, considerando che “nella sfera di imprenditore agricolo possono rientrare fattispecie le più diverse, e quindi il rischio non calcolato dall’emendamento è quello di creare forti asimmetrie nella filiera. Per quanto riguarda le altre questioni in sospeso, in particolare il doppio binario previsto per le cessioni di prodotti alcolici ex lege 28/1999 e le cessioni franco cantina destinate all’export, ho già dato mandato al capo della segreteria tecnica Sacchetto di istituire un tavolo specifico per il settore vitivinicolo, in modo da giungere a una veloce soluzione”.
Il ministro inoltre ha fatto il punto dell’applicazione delle misure Ocm, soffermandosi in particolare sull’arricchimento. “Credo che alla luce della situazione attuale del mercato, con il protrarsi di vendemmie scarse che stanno mettendo in seria difficoltà alcuni pezzi della filiera causa aumento dei prezzi dei vini sfusi, una riconsiderazione sull’arricchimento vada fatta, alla luce del fatto che si stanno creando forti divaricazioni tra Paesi membri, visto che l’abolizione della misura è stata pensata cinque anni fa, in una situazione di mercato totalmente diversa da quella attuale”.
Qui si è fermato, ma possiamo fare alcune deduzioni: Catania è sempre stato un netto oppositore della teoria – circolata in Italia – dell’introduzione dello zuccheraggio. Questa volta però questa premessa non l’ha fatta, segno che nella “riconsiderazione dell’arricchimento” l’ipotesi potrebbe essere rimessa sul piatto. Anche perché – nonostante le forti pressioni di parte cooperativa per la reintroduzione di qualche forma di sostegno agli arricchimenti con mosti concentrati – nel piano di sostegno questa misura non può essere reintrodotta sic et simpliciter. La partita comunque resta aperta.
(nella foto, da destra, il segretario generale della Confederazione Vite e Vino, Paolo Castelletti, il ministro Mario Catania, il presidente UIV Lucio Mastroberardino e Felice Assenza, dirigente della Direzione generale delle politiche comunitariedel Mipaaf)
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