La situazione degli incendi scoppiati la scorsa settimana non è ancora totalmente risolta. Il bilancio delle vittime sale a 41. Distrutte o seriamente danneggiate circa 20 cantine, ma secondo alcuni osservatori il vino californiano non è in pericolo
La California brucia ancora. A una settimana dallo scoppio dei primi focolai, nella notte di domenica 8 ottobre (ne avevamo parlato qui), la situazione degli incendi nel nord della California non è ancora totalmente risolta, sebbene siano stati impegnati 11.000 vigili del fuoco, supportati da aerei ed elicotteri antincendio.
Secondo Reuters è già bruciata una superficie di 213.000 acri (oltre 86mila ettari), pari a quella occupata dalla città di New York e nella città di Santa Rosa interi quartieri sono andati in fumo. Circa 5700 edifici, tra pubblici e privati, sono distrutti e il bilancio delle vittime, purtroppo ancora provvisorio è salito a 41.
Il settore vino comincia a fare la conta dei danni. Wine Industry Insight sta monitorando lo stato di 86 cantine tra Sonoma e Napa. Secondo i dati aggiornati al pomeriggio del 16 ottobre, le cantine distrutte o che hanno riportato serissimi danni sarebbero 19. Per dieci di queste (Pulido-Walker Estate Vineyard, Lasseter, Paras Vineyards, Signorello Estate, Paradise Ridge, Sky Vineyards, Backbone Vineyard & Winery, White Rock Vineyards, Frey Vineyards, VinRoc Wine Caves) sono state raccolte conferme dirette dei danni (attraverso il contatto con i proprietari o via social network), mentre per altre nove le notizie non sono state ancora verificate in modo indipendente.
Quale sarà l’impatto di questo disastro sull’industria del vino californiana? E’ forse ancora troppo presto per dirlo ma da parte di alcuni osservatori arrivano pareri rassicuranti.
Su Wine Searcher, ad esempio, è comparso ieri un articolo a firma di W. Blake Gray, giornalista statunitense e corrispondente dagli Stati Uniti per il sopracitato sito neozelandese di comparazione dei prezzi del vino. Secondo Gray l’impatto complessivo degli incendi sull’industria del vino non sarà particolarmente consistente. Tra Sonoma e Napa vi sono circa 900 cantine fisiche (cioè edifici atti alla produzione ed elaborazione del vino; il numero non si riferisce dunque ai brand) e abbiamo visto che quelle distrutte o seriamente danneggiate sono circa venti (W. Blake Gray ne conta 15), un numero quindi non particolarmente significativo sul totale. Inoltre, afferma ancora il giornalista statunitense, al momento dello scoppio degli incendi quasi il 90% dell’uva di quest’anno era già stata vendemmiata. L’industria del vino si riprenderà. Questa la più bella previsione dopo un tale disastro.
FEB
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