Il TTB lavora alla revisione delle linee guida sull’uso di derivati da Cannabis sativa a basso contenuto di THC, in seguito alle novità della legge sull’agricoltura. Presto chiarimenti anche dalla Food and Drug Administration
Nel mese di dicembre scorso, con l’approvazione dell’Agriculture Improvement Act of 2018, la Cannabis sativa L – in inglese indicata con il termine hemp – e cioè quella qualità di canapa contenente meno dello 0,3% di tetraidrocannabinolo (THC), è stata depennata dalla lista 1 delle sostanze stupefacenti parte del Controlled Substances Act (CSA).
Diversi studi di mercato vedeono un futuro scintillante per le bevande alla canapa negli Stati Uniti (si veda ad esempio qui), e con l’emanazione del nuovo Agriculture Improvement Act, l’Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB) ha subito ricevuto molte richieste di chiarimento da parte di cantine, distillerie e burrifici interessati a questi prodotti. Con una circolare del 25 aprile scorso (si può leggere qui), il TTB ha quindi annunciato che sono in via di revisione le linee guida per l’uso dei derivati dalla canapa nelle bevande alcoliche, così da riflettere le nuova normativa. È stato tuttavia già precisato che non sarà approvata nessuna bevanda alcolica contenente sostanze vietate dal Controlled Substances Act (CSA) e che anche per quei derivati dalla cannabis non più inclusi nel CSA si farà comunque appello alla Food and Drug Administration (FDA), così da assicurare che l’uso di tali sostanze non violi le leggi federali, ancora molto restrittive per quel che concerne canapa e prodotti alimentari. Per il prossimo 31 maggio, comunque, la sopracitata Food and Drug Administration (FDA) ha programmato un’udienza pubblica, dove saranno dati ulteriori chiarimenti.
FEB
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