In un momento di difficile redditività, a causa dell’aumento del costo del lavoro degli stagionali, qualcuno pensa che si potrebbe aprire alla vendemmia meccanizzata
Le uve destinate alla produzione di Champagne sono da sempre, com’è noto, raccolte a mano. Tuttavia, da quando lo scorso primo gennaio è entrata in vigore in Francia una norma che ha aumentato le imposte sulla retribuzione dei lavoratori stagionali, qualcuno ha ripreso in considerazione la possibilità di consentire l’uso di vendemmiatrici. Il problema della redditività è, infatti, oggi più che mai attuale anche per i produttori del più nobile degli effervescenti, con le vendite in calo del 5%, le esportazioni cadute in volume del 4,4% nel 2012 e le difficoltà in arrivo per le aziende familiari (ne abbiamo parlato qui).
Il consiglio di amministrazione del Syndicat général des vignerons de Champagne (SGV) ha quindi, nei giorni scorsi, dato incarico al comitato tecnico del CIVC, Comité Interprofessionnel du vin de Champagne, di verificare la possibilità di consentire la raccolta meccanica, soprattutto aprendo all’uso di sistemi robotizzati che, come da disciplinare, non alterino le bacche. Cadrà un alto tabù?
FEB
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