Nel primo trimestre dell'anno importato 1 milione di ettolitri per 2,7 miliardi di yuan (339 milioni di euro circa). Italia bene, ma continuiamo a restare dietro Spagna e Cile. Francesi in crisi
Un totale di 2,7 miliardi di yuan (pari a 339 milioni di euro circa), per un volume di 1 milione di ettolitri tondo. Sono le cifre delle importazioni di vino in Cina relative al primo trimestre dell’anno in corso, che dicono che rispetto al 2012 continua a esserci crescita, misurata in un +10% a valore e in +12% a volume, sebbene il prezzo medio d’acquisto sia stato limato del 2%.
A valori, l’unica categoria in crescita è l’imbottigliato (+15%, pur con prezzi medi in calo del 13%), mentre spumanti e sfusi vedono ridursi le importazioni del 16% e del 20%. Gli spumanti prezzano il 31% in meno dell’anno scorso, fenomeno attribuibile a Francia e Spagna, che hanno ridotto sensibilmente il valore dell’esportato, mentre le spedizioni italiane tengono (+14% la media delle bollicine acquistate).
Per quel che concerne i fornitori, apriamo l’anno così come lo abbiamo chiuso, ovvero dietro Cile e Spagna. La nota positiva è l’aumento sensibile del prezzo medio dei nostri prodotti: il +17% accumulato, per 3,60 euro al litro circa (28,70 yuan). Francia in vistoso calo sui valori, stabili i prezzi di Australia e Cile, in leggero aumento quelli spagnoli. Per tutti, comunque, francesi esclusi, le crescite sono speculari a volumi e valori.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane Cinesi-Oemv
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