I consumatori cinesi acquistano online prodotti stranieri soprattutto su portali locali, ma allo stesso tempo alcune categorie di prodotto sono fortemente associate al paese di provenienza: il vino alla Francia
Nel report Haitao Shopping – China, redatto presso la società londinese di ricerche di mercato Mintel, si prevede che il mercato online delle vendite al dettaglio raggiungerà il suo picco nel 2021, dopo aver fatto segnare nel recente passato una crescita consistente oggi però già in rallentamento.
In cinque anni, tra il 2011 e il 2016, gli scambi elettronici transfrontalieri si sono più che decuplicati, passando da un valore di 53 miliardi di RMB fino a 626 miliardi di RMB (quindi da circa 7 a 85 miliardi di euro), incremento corrispondente ad un tasso annuo di crescita composto (CAGR) del 64%.
Le previsioni per il periodo 2016-2018, sono di un’ulteriore crescita, corrispondente ad un CAGR del 15%, fino a raggiungere un valore picco di 1300 miliardi di RMB (cioè circa 177 miliardi di euro) nel 2021.
I portali di vendita on-line cinesi prendono il 73% del mercato dell’e-commerce di prodotti stranieri, il restante 27% di questo mercato proviene invece da portali internazionali o stranieri.
Vi è una chiara tendenza tra i consumatori ad associare alcuni prodotti ai paesi di provenienza: il 36% degli acquirenti ad esempio acquista cibo soprattutto da Taiwan, il prodotti per la cura della persona provengono soprattutto dalla Corea del Sud, mentre per il vino il paese più riconosciuto è la Francia. La Francia è inoltre l’unico paese di produzione ad avere negli ultima anni fatto segnare una crescita degli acquisti tra i prodotti stranieri.
La qualità è la principale leva d’acquisto in questo mercato, seguita dalla possibilità di pagamento attraverso servizi di terze parti. E’ inoltre riconosciuta come molto importante la presenza d’informazioni dettagliate sui prodotti e il servizio clienti in lingua cinese.
Commentando il report Matthew Crabbe, direttore dell’ufficio ricerche di Mintel per la regione Asia Pacifica, ha suggerito che molti dei consumatori dichiarano che l’acquisto online di prodotti stranieri manca dell’emozione derivante dal comprare gli stessi durante i viaggi all’estero. Ne deriva che per essere competitivi in questo mercato i brand stranieri devono cercare di venire incontro a questa necessità emozionale: a dire che offrire prodotti nuovi non basta più.
FEB
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