Il Gruppo Sace ha presentato a Vinitaly i dati dell’ultimo Rapporto sull’export italiano. Nell’occasione è stato fornito alle imprese un quadro dei rischi e delle soluzioni da adottare per evitare di approdare nei mercati emergenti “senza paracadute”
Un’analisi dei rischi e delle soluzioni legate all’export in Paesi poco conosciuti è stata compiuta in occasione del Rapporto export Sace (il gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit) dal titolo “Quando l’export diventa necessario”, presentato l’8 aprile scorso al Vinitaly.
I dati del rapporto mostrano come, a fronte del calo interno dei consumi, le esportazioni italiane crescano, obbligando tutti a considerare ormai l’export una necessità, oltre che un’opportunità.
Nel 2013, secondo le previsioni Sace Srv, l’export italiano dovrebbe attestarsi a un +7% nel valore dei beni esportati, tasso di crescita che dovrebbe ripetersi nel 2014, per poi accelerare nel biennio 2015-2016. Resterà ancora molta Europa nelle nostre esportazioni, ma i tassi di crescita più elevati si registreranno nei Paesi più distanti, e l’export verso i Paesi del Nuovo Mondo diventerà quindi una via obbligata; ma approcciare nuovi mercati, iniziare rapporti con nuovi clienti, comporterà una serie di rischi in termini finanziari che non tutte le aziende si sentono di affrontare. In questi casi, avere alle spalle un’azienda di credito che possa assicurare il rischio è indispensabile.
Diversi gruppi assicurativi, attraverso le loro filiali estere, possono aiutare le aziende a meglio conoscere il Paese verso il quale intendono esportare i loro prodotti, a conoscere i loro potenziali clienti, la loro affidabilità, e ad assicurare i rischi di un eventuale mancato pagamento, trasferendo sul gruppo assicurativo i problemi legati al mancato incasso.
“Sace – ha dichiarato Roberto Allara, direttore commerciale – può fornire garanzie alle banche che finanziano le aziende e condividere il rischio con la banca assicurando, in genere, il 70-80% dell’importo finanziato. Diverse nostre polizze sono, in particolare, rivolte alle piccole e medie imprese e permettono di assicurare in modo flessibile il rischio in funzione del Paese di destinazione, del numero di clienti coinvolti, e dei volumi esportati”.
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