Solo nell’ultimo anno ha messo a segno una crescita di export del 40% battendo Asti, Cava e Champagne. Ma attenzione alla forbice troppo stretta di prezzo tra Doc e Docg. “Più comunicazione”, secondo alcuni produttori, sarà la chiave per far capire al consumatore che ci sono due prodotti, entrambi buoni ma non uguali
E’ il Conegliano Valdobbiadene, e i suoi scenari di mercato presente e futuro, il protagonista del Focus territori , a cura di Bruno Donati, del Corriere Vinicolo n° 26. Dopo una panoramica delle più recenti performance, grazie all’intervento di Vasco Boatto all’ultima edizione della kermesse Vino in Villa, che hanno messo in luce come le bollicine “garantite” di Valdobbiadene abbiano messo a segno ottimi risultati nel primo trimestre 2012 con una crescita del 2,9% in volume e 4% in valore, e un export della tipologia più richiesta, lo spumante, che ha raggiunto 22,78 milioni di bottiglie, pari al +39,4% del totale. Le tabelle pubblicate nello speciale mettono a confronto inoltre le bollicine più popolari nel mondo – Asti, Prosecco, Cava e Champagne – mostrando con chiarezza la tendenza particolarmente positiva del Prosecco Superiore nelle vendite sia in volume che in valore in alcuni dei Paesi più interessanti dello scenario internazionale: Regno Unito, Germania, Svizzera e Usa. La parola poi ai produttori che cominciano a risentire della forbice, decisamente troppo stretta, dei prezzi tra Doc e Docg. “Tanta comunicazione e tanto tempo” potrebbe essere la sintesi per far capire su cosa puntare per convincere il consumatore che ci sono due prodotti, entrambi buoni ma non uguali.
Articolo completo sul Corriere Vinicolo n°26, 2 luglio 2012
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