Sì al mantenimento del sistema di controllo delle produzioni, ma con passaggio dai diritti alle autorizzazioni. A gennaio la proposta sarà presentata al Parlamento
Via libera dei ministri dell’Agricoltura europea alla proposta del commissario Dacian Ciolos sui diritti d’impianto. Il Consiglio, riunito a Bruxelles il 18 e 19 dicembre, ha preso atto delle conclusioni formulate dal Gruppo d’alto livello, formulando parere positivo e chiedendo al commissario di redarre una proposta legislativa.
Ricordiamo in sintesi che la novità principale consiste nel passaggio da un sistema di diritti a uno ad autorizzazioni all’impianto, da valutare ancora se far entrare in vigore nel 2016 o 2018 (si propende per quest’ultima data) (qui i dettagli).
“Presenteremo a gennaio la proposta alla commissione Agricoltura del Parlamento Ue – ha detto Ciolos al termine dei lavori – pensiamo che le conclusioni a cui si è giunti con il Gruppo d’alto livello siano coerenti, in quanto si consentirà agli Stati membri di modulare le autorizzazioni a seconda dell’andamento di mercato e tenendo conto delle specificità locali, il tutto al fine di tenere sotto controllo le produzioni, patrimonio ereditato dalla riforma del 2008 che ha dato sotto questo punto di vista ottimi risultati”.
La speranza della Commissione ora è che il Parlamento e il Consiglio ne tengano conto durante la discussione sull’OCM unica. Ma la partita più importante si giocherà al Parlamento, che ricordiamo si era già espresso in seduta plenaria a favore del mantenimento del sistema dei diritti d’impianto in vigore. Bisognerà a questo punto vedere se Strasburgo coglierà tutte le sfumature implicite nel passaggio dai diritti alle autorizzazioni, compresa la perdita di valore patrimoniale insista oggi nei diritti di reimpianto, o si accontenterà comunque di avere un sistema di controllo delle produzioni, cosa in fin dei conti garantita dalla proposta Ciolos.
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