L’operazione di avvicinamento-acquisto aveva avuto inizio nel 2010, a Rosazzo di Manzano, dove Oscar Farinetti aveva acquisito la metà delle quote detenute dalla famiglia Zamò
Di Adriano Del Fabro
Eataly completa l’acquisto dell’azienda vitivinicola “Le Vigne di Zamò srl”, di Manzano (Udine). L’operazione di avvicinamento-acquisto aveva avuto inizio nel 2010, a Rosazzo di Manzano, dove Oscar Farinetti aveva acquisito la metà delle quote detenute dalla famiglia Zamò. Adesso la sua mega-impresa si porta a casa la parte restante così da controllare nell’interezza dell’apprezzata azienda friulana che era già entrata a far parte del circuito del “Vino Libero” e, dal 2010, partner strategico (con altre 18 aziende italiane, Eataly compresa), dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
A Eataly vini Srl, già forte del 50% del capitale sociale, si affianca Casa E. Di Mirafiore e Fontanafredda Srl, il colosso enologico di casa nelle langhe del Barolo, con un capitale di 58 milioni di euro (100 mila euro, il capitale dell’azienda friulana). Il passaggio di mano è stato definito poche settimane fa. Fontanafredda ha rilevato il restante 50% dell’azienda di Rosazzo dai fratelli Zamò, Pierluigi e Silvano, attraverso un con-cambio di azioni. Se Farinetti, da un lato, ha fatto sua la rinomata azienda con una cantina completamente interrata e 55 ettari di vigneto (tra proprietà e affitti, di cui il 40% a bacca rossa) sparsi nelle zone più belle e vocate nella Doc Friuli Colli Orientali-Ramandolo (tra Rosazzo e Buttrio), la famiglia d’imprenditori friulani ha portato a casa il 5% delle quote di Fontanafredda e un posto nel board per Pierluigi Zamò. Nel cda friulano, invece, sono rimasti il fratello Silvano (consigliere) e la moglie Brigitte, confermata alla presidenza, mentre a rappresentare Eataly c’è uno dei due figli di Farinetti, Andrea.
L’avventura enoica dei Zamò porta la data d’inizio del 1978; l’anno nel quale Tullio Zamò acquista 5 ettari di vigna sulla collina della Rocca Bernarda. Negli anni ’90, vengono coinvolti anche i due figli, Silvano e Pierluigi e l’azienda cresce in quantità e qualità producendo vini che contribuiscono alla grandezza del “Vigneto Friuli”. Oggi l’azienda produce 230-250 mila bottiglie l’anno ed è particolarmente apprezzata per il Friulano (miglior vino bianco d’Italia, nel 2002), il Merlot e il Pignolo.
«Il mondo del vino è sempre più complesso ed è per questo che avere una struttura di peso alle spalle aiuta a portare avanti e sviluppare l’attività. Essendo noi impegnati su più fronti abbiamo deciso di prendere al volo questa opportunità», ha spiegato alla stampa Silvano Zamò, assai occupato anche fuori dall’universo della produzione vitivinicola. Infatti, oltre a essere presidente della Bcc Banca di Manzano, assieme al fratello guida un’azienda produttrice di antine per mobili.
Obiettivi a breve termine? «Ridurre le etichette per concentrarci meglio solo su alcune».
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