I produttori argentini cercano di recuperare la redditività persa a causa del cambio sfavorevole puntando sull’invio all’estero di prodotti di alta fascia. America Latina e Asia le destinazioni più promettenti. Bene, per valore, anche la Svizzera
L’invio di vino argentino all’estero per l’anno 2012 ha fatto registrare un lieve aumento in valore, +2% sull’anno precedente, ma una caduta in volume, -4,1%. E’ stato, infatti, l’aumento dei prezzi medi del vino nelle più importanti destinazioni a trainare lo scorso anno le esportazioni.
I cali maggiori, e in volume e in valore, sono stati registrati nelle fasce di prezzo più basso mentre il segmento più dinamico è stato quello Ultra-Premium.
Le spedizioni all’estero di casse da nove litri vendute meno di 13 dollari americani sono crollate del 22,6% in valore e del 25,8% in volume sul 2011. Quelle con prezzo tra i 13 e i 20 dollari per cassa hanno perso il 25,3% in valore e il 25,2 in volume. La fascia di prezzo tra i 20 e i 27 dollari per cassa ha perso il 15% sia in valore che in volume.
Crescono invece le spedizioni per le fasce tra i 27 e i 40 dollari a cassa, + 5,9% valore e +5,5% volume e ancor meglio quelle per casse vendute a più di 40 dollari +11% in valore e +12% in volume.
La principale destinazione per l’imbottigliato argentino sono gli Stati Uniti che da soli rappresentano il 37% del fatturato totale dell’export e fanno registrare il più consistente aumento dei prezzi, +8% in media. Più problematico è stato invece l’invio verso il Brasile (terza maggiore destinazione per i vini argentini in bottiglia) che ha diminuito le importazioni; anche per l’Europa vi è stato un calo degli invii. Diversamente, il resto dell’America latina e l’Asia si sono dimostrate promettenti alternative ai mercati tradizionali di spedizione.
Particolarmente buona la destinazione elvetica. Secondo le stime di AreadelVino, tra gennaio e ottobre 2012 gli invii verso la Svizzera (Paese nel quale il 66% di vino consumato proviene dall’estero) sono cresciuti in valore del 11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche qui, tuttavia, è stato l’aumento del prezzo medio a compensare le perdite in volume (14mila casse in meno rispetto al 2011). La Svizzera è l’ottava destinazione più importante dei vini argentini in bottiglia e rappresenta il 2% del e il 1,7% del volume dell’export argentino nei primi dieci mesi dell’anno passato.
In generale oggi i produttori argentini cercano di recuperare la redditività persa a causa del cambio sfavorevole puntando sull’invio all’estero di prodotti di alta fascia che, come rivelano i dati prima proposti, si sono dimostrati i più redditizi nel corso del 2012.
FEB
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