Prosegue il trend di inizio anno: meno volumi (tranne che per gli spumanti), più valori. Chiusura a 2,8 miliardi, per 11,6 milioni di ettolitri. Sull'imbottigliato, bene le grandi destinazioni, problemi in Giappone. Spumanti, Germania in forte riduzione, continua la ripresa in Russia
I primi sette mesi dell’anno chiudono con poche novità rispetto all’andamento generale a cui stiamo assistendo dall’inizio del 2013. Una sostanziale riduzione dei volumi venduti (-3%), con particolare accentuazione per lo sfuso (-9%), mentre il segmento bottiglia riduce la perdita da -3% di giugno a -2%. In controtendenza la spumantistica, che porta a casa un deciso aumento dell’11%. Sul fronte dei valori, le crescite continuano a essere robuste: gli sfusi, trainati da un prezzo medio ancora sui massimi, chiudono a +19%, seguiti da spumanti (+18%) e imbottigliato (+6%).
In totale, luglio chiude con 2,8 miliardi di euro di incassi (+9%), per volumi pari a 11,6 milioni di ettolitri.
Venendo al dettaglio dei Paesi, sul fronte bottiglia risultano in salute i primi cinque mercati: Usa, Germania, UK, Canada e Svizzera. I problemi proseguono invece in Giappone, in calo marcato sia a volume che a valore. Bene le cose in Nordeuropa e Scandinavia, in ripresa la Russia. Sul fronte orientale, la Cina sta importando meno vino, ma pagandolo relativamente di più (il prezzo medio – 3,38 euro al litro – è in salita del 39% rispetto al 2012), compensando i cali di Hong Kong e Singapore. In rialzo la Corea del Sud.
Per quel che concerne gli spumanti, la situazione cambia: dei primi tre Paesi, solo Usa e UK registrano aumenti consistenti, sia in volume che in valore, mentre la Germania continua il momento di pausa, accumulando un 12% di perdita sulla colonna valori. Bene invece la situazione in Svizzera e in forte ripresa quella della Russia. Male, per rimanere nelle posizioni di testa, il Giappone, mentre è da segnalare il raddoppio della spesa in Cina, salita a 5 milioni di euro.
Sul fronte degli sfusi e dei vini sopra 2 litri, la Germania torna a fare la Germania, assorbendo una crescita a valori di oltre il 40%. A seguire, tutti i principali Paesi denotano un trend di crescita robusta, dovuto all’aumento dei prezzi dei vini all’origine registrato nella vendemmia 2012.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat. Le tabelle possono essere riprodotte previa citazione con link diretto all’articolo
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