Secondo la China Wine Association la qualità del vigneto cinese non può oggi competere con quella delle regioni europee: le condizioni climatiche sono sfavorevoli e i costi di produzione ingenti
Di Cina e di vino in Cina si parla ogni giorno sulle principali testate di settore: consumi, opportunità per l’export, investimenti stranieri, politiche governative pro vino (si vedaqui), aumento della superficie vitata, produzione locale che potrebbe presto fare concorrenza ai Paesi occidentali…
Tuttavia tra studi e ricerche, dati e controdati, rimane sempre aperto un interrogativo, legato non tanto al mercato ma piuttosto alla possibilità concreta di produrre vino in un Paese le cui condizioni atmosferiche e sociali sono particolarmente diverse da quelle dei territori in cui il vino è nato e si è diffuso nei secoli.
Noi del Corriere Vinicolo abbiamo più volte affrontato l’argomento, riportando ad esempio circa un anno fa l’opinione di Huiqin Ma, professoressa del dipartimento di Scienze dell’albero da frutto presso la China Agricultural University (si veda qui), la quale tranquillizzava l’occidente sul fatto che per molti anni ancora la Cina sarà soprattutto un importatore di vino.
A confermare ciò arriva ora anche l’opinione del vice Segretario Generale della China Wine Association, Li Demei, il quale, secondo quanto riportato da thedrinksbusiness.com, ha ribadito che proprio le condizioni atmosferiche rendono difficile produrre vino in Cina.
Nelle regioni più calde le estati particolarmente umide costringono i viticoltori a operare contro il marciume ma i trattamenti fungicidi in prossimità della vendemmia possono lasciare residui nelle uve, nelle regioni più secche, invece, vi sono difficoltà nel reperire fonti d’acqua per l’irrigazione. Gli inverni rigidi costringono alla pratica del seppellimento delle viti per evitarne il congelamento…pratica faticosa e costosa. Insomma, secondo Li Demei “La qualità del vigneto cinese non può essere quella della regione di Bordeaux” e i costi sono superiori a quelli che devono affrontare i produttori cileni o argentini.
FEB
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