La settima edizione de “Il titolo dell’anno” e “La copertina dell’anno” si arricchisce del nuovo “L’arte di vivere italiana” che premia la rivista statunitense New Yorker
Anche quest’anno la famiglia Lunelli ha fatto la sua parte per riconoscere le eccellenze del giornalismo italiano ed estero. Si è tenuta infatti a Milano la premiazione dei concorsi “Il titolo dell’anno” e “La copertina dell’anno”, oggi alla settima edizione, arricchita per la prima volta da “L’Arte di vivere Italiana”, concorso dedicato alla stampa estera che nel 2013 abbia valorizzato al meglio il nostro stile di vita o il Made in Italy di qualità.
“Sono Stato”, titolo del 21 aprile 2013 del quotidiano Il Manifesto, è stato riconosciuto dalla giuria (composta di ventitré rappresentanti del giornalismo, della cultura, dell’industria e dello spettacolo italiani) come il “flash comunicativo” che meglio racconta il nostro 2013. Questo titolo appare nella prima pagina del quotidiano sotto l’immagine di Giorgio Napolitano, assiso sulla sua poltrona presidenziale, ed è, si legge nelle motivazioni della giuria, “insieme felice sintesi e sarcastica osservazione”. Parole e immagine, infatti, “dicono della rielezione di Napolitano al Quirinale e, contemporaneamente, sottolineano criticamente che il doppio mandato ha il significato di un potere diverso dal passato”.
Il razzismo negli stadi è il tema cui è dedicata la copertina del 5 ottobre 2013 di Sport Week, settimanale della Gazzetta dello Sport, vincitrice de “La copertina dell’anno”. Ecco la motivazione al riconoscimento espressa dai giurati: “Quattro volti e una parola, BUU, accompagnata da un punto interrogativo e da un punto esclamativo che ripete un verso purtroppo abbastanza usuale negli stadi italiani. Così si è realizzata una copertina di straordinaria intensità, molto forte e altrettanto efficace per dire, in modo esemplare, di un problema che, purtroppo, esiste e resiste in tutt’Italia: il razzismo”.
La novità di quest’anno è stata la premiazione dell’articolo Post-Modena della nota giornalista statunitense Jane Kramer (1938), comparso a novembre sul settimanale New Yorker. Scritte dopo una lunga visita presso l’Osteria Francescana, “per due settimane ho passato l’intera giornata con lei, mi seguiva ovunque” – racconta lo chef Massimo Bottura protagonista dell’articolo – le dodici pagine della rubrica Profiles del New Yorker disegnano un fine ritratto di uno dei maggiori interpreti di sempre della cucina italiana. “Il grado di approfondimento dell’articolo – si legge nelle motivazioni del premio – conferma la cura editoriale e la rigorosa politica di verifica delle notizie per le quali il New Yorker è da sempre noto e apprezzato.”
“L’arte del vivere italiana” è lo sguardo verso l’estero con cui, da quest’anno, Camilla e Matteo Lunelli, insieme a tutto il management di Ferrari, vogliono valorizzare chi racconta nel mondo l’eccellenza del nostro stile di vita, riportando l’attenzione su quanto di positivo l’Italia sa esprimere e che tutto il mondo ci invidia, ricordando che noi italiani – ha commentato il Presidente di Cantine Ferrari – quando andiamo in giro per il mondo abbiamo la fortuna di respirare il profumo del made in Italy…”
FEB
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