Secondo la FEVS si potrebbe aggravare il divario tra valore e volume nelle spedizioni di vino all’estero. Si devono quindi contenere gli aumenti di massa e fatturato tra loro scollegati puntando sui mercati dove il tasso di cambio è più favorevole
Il crollo della produzione europea di vino è stato recentemente previsto da Copa-Cogeca in un -10% (ne abbiamo parlato qui) e anche a livello “mondo” non ci si aspetta di certo una crescita per il 2012.
Ma quali saranno gli effetti di queste perdite in volume sul mercato internazionale del vino?
Guardando alla Francia, secondo Louis-Fabrice Latour, Presidente della Fédération du Commerce d’Exportation des Vins et Spiritueux de France (FEVS), “la bassa produzione potrebbe allargare il divario tra il volume e il valore delle esportazioni di vino francese”.
Per ovviare a questo, prosegue lo stesso Latour, in un contesto in cui le esportazioni dalla Francia stanno per stabilire un nuovo record per il 2012, è necessario contenere gli aumenti in volume e valore molto scollegati gli uni dagli altri; per non perdere quote di mercato i produttori di tutte le categorie di vino francesi debbono inoltre muoversi insieme e puntare sui mercati nei quali il tasso di cambio è più favorevole.
FEB
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