Sul fronte bottiglia, dopo un primo trimestre piatto, anche il secondo quarto dell’anno chiude a valori costanti rispetto al 2014
Dopo un primo trimestre piatto, anche il secondo quarto dell’anno chiude a valori costanti rispetto al 2014, almeno sul fronte bottiglia: totale trimestrale a 407 milioni di euro, per un bilancio da inizio anno di +1,5%.
In relativa crescita l’Italia, che si riappropria delle migliori quotazioni del 2014, sopra 160 milioni di euro trimestrali, mentre continua il peggioramento del valore export francese, quasi ai minimi dal 2012. Migliora anche il valore spagnolo, che ha sfiorato nel trimestre i 60 milioni di euro. I prezzi medi per Spagna e Italia restano abbastanza stabili rispetto al primo quarto 2015, ma comunque in aumento sulla media del 2014, mentre quello che è andato di traverso agli importatori tedeschi è stato il superamento di quota 3,50 dei vini francesi, che sta penalizzando fortemente i volumi di vendita (-9%).
Sul fronte sfuso, la Spagna ha incominciato a tirare il freno, dopo una coda 2014 e un inizio 2015 da sfracello: il totale esportato comunque è sopra il milione e 300.000 ettolitri, ovvero a pari con l’Italia, anche se a prezzi inferiori di 15 centesimi (non proprio bruscolini).
Lato spumanti, dove il mercato è piatto come una tavola da surf: Italia stabile, ed è già una buona notizia dopo che nel 2014 eravamo andati sotto, il che va letto come recupero da margini molto bassi. Francia a saldo zero, e Spagna in riduzione.
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