Il fatturato consolidato del Gruppo ha raggiunto i 368 milioni di euro con una crescita di 40 milioni di euro. Prosegue la corsa all’internazionalizzazione: da gennaio operativa la nuova società Shanghai GIV in Cina
Il 2011, pur se contraddistinto da una persistente difficile congiuntura economica a livello mondiale e da un calo dei consumi di vino sul mercato interno, si è concluso per Gruppo Italiano Vini con un’importante crescita, sia in Italia che all’estero, conseguita per oltre un terzo da crescita interna (sviluppo dei marchi del Gruppo) e per quasi due terzi da crescita esterna (acquisizione Cavicchioli). I dati del bilancio 2011 sono stati resi noti in occasione della conferenza stampa tenutasi di recente a Milano.
Il fatturato della Capogruppo è salito da 219 milioni di euro a 252 milioni di euro (+ 15%); il fatturato consolidato del Gruppo raggiunge i 368 milioni di euro con una crescita di 40 milioni di euro. Soddisfacente la redditività con un Ebitda consolidato pari a 23 milioni. La situazione patrimoniale del Gruppo si presenta molto solida. Si segnala infatti un ulteriore rafforzamento dei mezzi propri della Capogruppo che, grazie alla fusione con GIV Verona, raggiunge un patrimonio netto di 134,5 milioni di euro. L’Istituto per lo Sviluppo Agroalimentare (ISA), società controllata dal Ministero delle Politiche Agricole, già socia in GIV Verona S.p.A. per l’acquisto della cantina Bolla di Pedemonte della Valpolicella, a seguito dell’avvenuta fusione per incorporazione entra nel capitale sociale di Gruppo Italiano Vini con una partecipazione pari a 8,7 milioni di euro di azioni privilegiate. Si mantiene invece sugli stessi livelli dell’esercizio precedente la posizione finanziaria netta (PFN) con un ottimo rapporto rispetto al patrimonio netto (PN) pari a 0,77. I due terzi dei debiti finanziari sono rappresentati da operazioni a medio-lungo termine e ottenuti a favorevoli condizioni di mercato.
Risultati particolarmente positivi sono arrivati dalla Cavicchioli, rilevata all’inizio del 2011, che è riuscita a rafforzare ulteriormente il suo posizionamento di prestigio sul mercato del Lambrusco di qualità in Italia, riconfermando la propria leadership nel canale Gdo. Molto incoraggianti anche i risultati all’estero, dove sono stati avviati importanti rapporti commerciali in mercati nuovi per la marca quali Usa, Giappone e Brasile. Le favorevoli opportunità di mercato offerte dal segmento degli spumanti di qualità sono state invece colte grazie ai diversi stili di Prosecco prodotti dalla Carpenè Malvolti, con la quale nel 2010 il Gruppo Italiano Vini ha siglato un accordo distributivo sul territorio nazionale. Nel corso del 2011 la marca ha mostrato un incremento di fatturato pari quasi al 20%.
Complessivamente buono, l’andamento dei mercati esteri, con una forte ripresa, dopo anni di difficoltà, delle vendite nel Regno Unito e un promettente sviluppo dei nuovi mercati quali Cina, Russia e Brasile. A mostrare anche quest’anno un apprezzabile andamento delle vendite sono le dieci società estere controllate o partecipate dal Gruppo. Tra queste la Frederick Wildman, storico importatore e distributore di New York, che ha fatturato 111 milioni di dollari (+ 8,8%); la Carniato Europe di Parigi, la più importante organizzazione di distribuzione di prodotti alimentari italiani in Francia, che chiude il 2011 con 54,1 milioni di euro (+ 9,3%); la GIV Deutschland di Monaco di Baviera, che ha acquisito un ruolo ancora più importante diventando, da semplice agenzia, importatore del Gruppo sul mercato tedesco, sia nel canale Horeca che Gdo.
L’impegno di Gruppo Italiano Vini per la distribuzione diretta nei Paesi più importanti per l’export di vino italiano prosegue con l’apertura di Shanghai GIV in Cina, avvenuta a gennaio 2012. La società ha il compito di supportare e sviluppare i contatti e le attività commerciali e di marketing per i prodotti del Gruppo
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