Il governo ha annunciato che dal prossimo gennaio saranno in vigore norme che regolamenteranno più rigorosamente raccolta pressatura ed etichettatura così da garantire uno standard riconosciuto a livello internazionale
Dal prossimo gennaio la produzione canadese di Icewine sarà regolamentata attraverso norme nazionali che limiteranno l’uso della denominazione Icewine ai solo vini prodotti da “uve congelate naturalmente sulla pianta”.
La richiesta di un intervento da parte del governo era stata avanzata dai produttori canadesi in accordo con il World Wine Trade Group (organizzazione tra gli attori delle industrie vitivinicole di Argentina, Australia, Canada, Cile, Georgia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Stati Uniti).
La regolamentazione di questa produzione, che come detto restringe i termini del congelamento delle uve oltre a quelli della pressatura che deve avvenire a temperatura ambientale di -8° centigradi o inferiore (la refrigerazione artificiale dei mosti è consentita solo in serbatoio in fase di fermentazione o durante la stabilizzazione a freddo che precede l’imbottigliamento), dovrebbe d’ora in poi limitare l’ingresso in Canada di Icewine non conforme alle regole, e rassicurare i partner del commercio all’estero sulla conformità dell’Icewine canadese a un determinato disciplinare. Lo standard avrà anche ripercussioni sull’etichettatura così che da parte degli esportatori vi sarà la possibilità di accedere in modo più semplice ai diversi mercati, senza dover riprogettare le etichette secondo le esigenze dei Paesi di destinazione.
Oggi l’Icewine è il principale prodotto nell’export vinicolo canadese per valore con una quota del 45%, in volume, invece, si tratta del solo 1,2%.
Nel 2012 sono stati spediti oltre confine 2230 ettolitri di Icewine, per un fatturato di circa 15,5 milioni di dollari. Lo stato dell’Ontario conta per l’85% nelle esportazioni di questo prodotto; seguono per share La British Columbia (8,5%), il Quebec (4,5%) e la Nuova Scozia (0,5%).
Principali destinazioni sono: Cina, Corea del Sud, Singapore, Hong Kong, Taiwan, Giappone, Stati Uniti, UK, Malesia e Francia
Le vendite nel mercato interno invece hanno raggiunto, sempre nel 2012, 1800 ettolitri.
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