Firmato un accordo tra la dogana olandese e l’associazione dei distributori per combattere le frodi fiscali sul vino che si sono intensificate dopo il recente aumento della tassazione
Le Dogane olandesi la Royal Association of Dutch Wine Sellers (KVNW) hanno nei giorni scorsi firmato a Rotterdam un accordo di cooperazione per il rafforzamento delle lotta alle frodi fiscali. Un maggiore controllo sul pagamento delle accise sul vino in entrata si è reso via via più necessario da quando, all’inizio dello scorso anno, la tasse sul vino sono cresciute del 18%. Secondo quanto stimato dalla stessa KVNW proprio in funzione di questo aumento le vendite interne sono diminuite per la prima volta in vent’anni. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il calo delle vendite è stato superiore all’8%. Ciò non significa tuttavia che si beva di meno in quanto parallelamente al crollo delle vendite nel Paese è stato registrato un aumento del numero dei consumatori che acquistano vino all’estero, soprattutto in Germania e Francia. Ciò è stato confermato da una ricerca di Trendbox.
Attualmente i Paesi Bassi importano circa 4 milioni di ettolitri di vino: il 27,64% dalla Francia (circa un milione di ettolitri), il 19.01% dalla Germania (circa 699mila ettolitri), l’11,43% dall’Italia (circa 420mila ettolitri), il 9,3% dalla Spagna (circa 342mila ettolitri). La diminuzione dell’8% registrata nel primo semestre e sopra menzionata vale dunque 160mila ettolitri.
Guardando agli anni passati si nota che se nel 2002 la tassa sul vino era del 48,93% lo scorso anno è salita al 83,56%, per arrivare al 88,36% quest’anno. Si tratta dunque di un aumento del 81% in 12 anni.
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