I dati (non esaltanti) di Germania, Regno Unito e (un po' meglio) Russia
Cominciamo a dare un occhio a come si stanno muovendo i principali mercati di destinazione del vino italiano, con l’andamento del primo trimestre 2012.
La Germania non dà particolari segnali di crescita, anzi, a fronte di un aumento della spesa (+3%), i tedeschi paiono riequlibrare le cose calando il volume globale degli acquisti, scesi, rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, del 4%. I cali più pronunciati si trovano nel segmento sfuso, dove si è assistito all’aumento maggiore della spesa, trainata da un prezzo al litro salito in un anno di quasi il 20%. Fermo il mercato delle bollicine, l’unico tra l’altro a vedere anche un robusto calo della spesa (-8%), mentre l’imbottigliato resta abbastanza fermo.
Import primo trimestre
Dinamica per certi versi simile per il Regno Unito, dove si assiste a livello generale a una stasi delle importazioni nel primo trimestre, a fronte di un aumento del 5% della spesa. Anche qui crescono gli sfusi, mentre l’imbottigliato segna un -9% sul fronte volumi. In stasi anche la spumantistica, che vede il prezzo medio in calo del 2%, per volumi e valori abbastanza tranquilli.
Cresce invece il mercato russo, che si porta sulla soglia dei 100 milioni di litri (+10%) per una spesa in forte aumento (+14%), Quim crescono i valori sia dell’imbottigliato (stabile però a volumi) che dello sfuso, mentre è per ora da dimenticare l’inizio anno per il comparto spluanti, in picchiata di oltre il 40% a volumi e valori.
Sul prossimo numero del Corriere un’ampia disamina dei principali mercati, con il dettaglio dell’import per Paesi. Tutti i dati aggiornati per gli utenti Premium nella sezione Statistiche.
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