lo ha deciso il Consiglio dei ministri oggi. Il ministro De Girolamo: solo un primo passo verso l'abolizione totale
Il Consiglio dei ministri ha deciso oggi che il governo procederà a una riforma complessiva della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare che innoverà anche la tassazione sul reddito d’impresa, prevedendo forme di deducibilità dell’Imu su capannoni o fabbricati industriali. Nella nuova disciplina sarà ricompreso anche il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Il governo ha stabilito la sospensione del pagamento della prima rata Imu sulla prima casa, sulle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonché alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli Iacp, i terreni e i fabbricati rurali. Sono escluse dalla sospensione del versamento le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli o i palazzi di pregio storico o artistico.
“Sono convinta che si arriverà all’eliminazione definitiva dell’Imu agricola con la riforma che andrà fatta entro agosto – ha detto il ministro per le Politiche Agricole Nunzia De Girolamo in conferenza stampa – perché l’Imu sull’agricoltura è una patrimoniale mascherata e quindi va eliminata”. Il ministo ha quindi evidenziato che con la sospensione di tale rata dell’Imu agricola gli agricoltori risparmieranno complessivamente 350 milioni di euro.
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