Tra gennaio e settembre 2012 spedizioni alla volta di San Paolo per 68,4 milioni di dollari con una performance positiva del 14,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato: il Cile mantiene e rafforza la sua posizione di maggior esportatore in Brasile per questa categoria
Superato l’ostacolo della possibile introduzione, ora bocciata, della Salvaguardia (ne abbiamo parlato qui), una legge che prevedeva alcune misure a protezione dell’industria vinicola brasiliana attraverso l’introduzione di quote sull’importazioni di per i vini extra Mercosul, il Cile rafforza la sua posizione di maggior esportatore di imbottigliato verso il Brasile.
Secondo l’analisi degli esperti del portale argentino Areadelvino.com, il Cile, tra gennaio e settembre 2012, avrebbe spedito alla volta di San Paolo vino in bottiglia per 68,4 milioni di dollari con una performance positiva del 14,8% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno. Nello stesso periodo il peso del Cile nelle importazioni di imbottigliato da parte del Brasile sarebbe cresciuto di 3 punti percentuali rispetto al 2011 passando dal 33,9% al 36,9% delle quote in valore.
Per quanto riguarda il mercato brasiliano del vino inoltre si registra una crescita generale delle importazioni : +5,6% su base annua per l’imbottigliato in generale e +21,7% per gli spumanti (categoria per la quale il Cile fa segnare un importantissimo aumento nelle spedizioni del 103%).
La classifica dei maggiori esportatori di vino in bottiglia alla volta di San Paolo vede, dopo il Cile, l’Argentina (tra gennaio e settembre al 20,2% dello share per valore), il Portogallo (13,8%), l’Italia (11,4%), la Francia (8%) e la Spagna (4,3%); solo Cile e Francia tuttavia nei primi 9 mesi del 2012 sembrano aver consolidato la propria posizione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
FEB
Sul Corriere Vinicolo n. 46 un’ampia disamina delle importazioni dei principali mercati mondiali
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