Il 2011 non mette freni all’import vinicolo di Berlino: sfiorati 16 milioni di ettolitri (+7,2%). Italia leader con oltre il 40% di quota

Un mercato per oltre il 40% presidiato dalle cantine italiane. Che nel 2011, per il terzo anno consecutivo, è riuscito a esprimere un tasso di crescita sostenuto, che ha proiettato il dato delle importazioni vinicole a ridosso di 16 milioni di ettolitri.

Quello tedesco, che per l’Italia rappresenta un giro d’affari di quasi 830 milioni di euro, è uno sbocco che non mostra segni di cedimento. Al contrario, i numeri dicono che negli ultimi dodici mesi le importazioni tra vini, spumanti e mosti in Germania hanno sperimentato a volume un aumento complessivo del 7,2%, per un controvalore balzata sopra i 2,3 miliardi di euro, in crescita di oltre il 10% su base annua.

Le ultime evidenze assegnano all’enologia tricolore una quota di mercato del 43%, in lieve calo (di un punto percentuale) rispetto al 2010. I 684 milioni di litri di vini italiani esportati in Germania superano comunque di quasi tre volte i volumi francesi e sono oltre il doppio di quelli spagnoli, confermando la leadership incontrastata delle cantine tricolore.

L’anno scorso, con questi flussi, l’Italia ha aumentato le esportazioni del 4,8%, avanzando a un tasso più o meno analogo a quello di Parigi (+4,6%). Nel trio di testa è stata però la Spagna a inanellare la migliore performance, con un balzo in avanti di oltre il 30%. Paese che con quasi 300 milioni di litri ha superato i volumi d’Oltralpe, a quota 255 milioni.

Dietro i tre big europei figurano, nell’elenco dei fornitori, Sudafrica, Usa e Cile, per una quota che nel complesso non raggiunge però neanche il 12%. Le dinamiche in questo caso rivelano andamenti differenziati, con tassi di crescita a doppia cifra per l’export sudafricano e a stelle e strisce e una contrazione del 13% a carico delle cantine cilene.

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