Croatina, Pinot nero e Chardonnay il terzetto di testa, in una regione dove due terzi delle superfici sono dedicati a uva a bacca nera
Dopo il Piemonte, ci occupiamo della seconda regione più grande del Nordovest in termini di superfici vitate, la Lombardia, dove per due terzi la viticoltura è incentrata su varietà nere. A orientare il dato è la provincia di Pavia, dove i 13.190 ettari di vigneti, che rappresentano il 57% del totale regionale, sono per il 73% impiantati con uve di questo colore. Opposta la situazione nella seconda provincia vitata, Brescia, con un totale di 6 mila ettari occupati per quasi il 60% da varietà bianche. Le due province forniscono insieme il ritratto dell’83% del vigneto regionale. Per il resto emergono i 1.800 ettari Mantova, che ne rappresentano un ulteriore 8%, indiscussamente indirizzato verso le uve nere (per l’83%).
* L’uva di altro colore include Pinot grigio e le varietà rosate, secondo la classificazione del Registro nazionale delle varietà di vite
Nere sono anche le due varietà più diffuse sul territorio regionale. Si tratta della Croatina, con 3.740 ettari, e del Pinot nero, con quasi 3.000 ettari. Di entrambe la Lombardia è la principale regione produttrice (ne detiene oltre la metà delle superfici rilevate a livello nazionale).Seguono per importanza lo Chardonnay, con 2.810 ettari, e la Barbera, con 2.530 ettari.Per quanto possa aver significato confrontare censimenti diversi, si consideri che nel 2000 il vitigno più presente in Lombardia risultava invece la Barbera, con quasi 4 mila ettari vitati.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Censimento Istat. Sui numeri in distribuzione al Simei, un’ampia rassegna delle varietà coltivate in tutte le regioni d’Italia, con il dettaglio provinciale e la segmentazione Dop-comuni e per colore
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