Il punto della situazione dopo l'assemblea di ieri sera a Cantine Due Palme. Oggi il tempo è buono, ma rimane cruciale il fattore tempo per raccogliere il prima possibile le uve sane. Scarano: le uve già raccolte sono in ottima salute
«Ci attiveremo per chiedere al governo regionale l’esonero dagli oneri fiscali e contributivi per chi ha subito danni accertati dalle piogge». È amaro e si rivolge alla provvidenza divina Angelo Maci quando parla all’assemblea dei soci riunita in maniera straordinaria a Cellino san Marco. Contadini neri in volto e non per le bruciature del sole della vendemmia, ma per l’incertezza che regna in una sala in cui è ancora troppo presto per contare i danni. «Siamo contadini e siamo figli della sofferenza – tuona Maci dal palco della sala Selvarossa – e ora dobbiamo rimodulare calendari di raccolta e attivarci per recuperare ciò che di buono riusciamo ancora a raccogliere».
Il richiamo all’ottimismo è d’obbligo. È Nicola Scarano, direttore tecnico e agronomo di Due Palme, a tracciare un bilancio sulla raccolta assicurata fino a prima che iniziasse la perturbazione. Poco meno di 60mila i quintali di uve già raccolte: più di 24mila quintali di uve bianche, 20mila quintali di uve internazionali, 7500 mila quintali di primitivo doc. Sono al sicuro, nella sala per l’appassimento, 1200 quintali tra negroamaro e primitivo; quella raccolta di qualità che assicura la base per la Selezione del Presidente (Selvarossa, 1943 ed Ettamiano).
Ora il più grande nemico per i viticoltori colpiti dalla pioggia, caduta copiosa sin dal 6 settembre, è il tempo. «Le nostre stazioni dislocate tra i 19 comuni interessati – ha spiegato il dottor Scarano – hanno registrato 200 mm di pioggia in soli 6 giorni; in sostanza un terzo della pioggia che si registra in media in un anno intero. A questo si è associato l’alto tasso di umidità che ha contribuito alla formazione delle muffe grigie che danneggiano l’uva». Bisognerà organizzarsi per la raccolta in qualunque modo facendo a meno in quasi tutte le zone colpite delle macchine vendemmiatrici poiché i terreni sono ancora troppo allentati.
Da domani si metterà in moto una macchina operativa immane. Non ci saranno più orari nella cantina di Cellino che sarà pronta ad accogliere qualunque socio riesca a raccogliere uve sane. Nel frattempo il presidente Maci si attiverà sui tavoli istituzionali, avendo già ricevuto la disponibilità del senatore Dario Stefàno, per dare un conforto ai 1000 soci di Cellino.
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