I produttori californiani puntano sul risparmio energetico per la riduzione dei costi. E&J Gallo ha tagliato le sue necessità di approvvigionamento idrico del 25% con tecnologia e accortezza, ma non è la sola cantina della regione a perseguire uno sfruttamento sostenibile delle acque
Quello della siccità è uno dei problemi della viticoltura californiana. Lo scorso anno l’agricoltura della regione ha subito in questo senso uno degli anni più difficili del secolo (ne abbiamo parlato a più riprese, si veda ad esempio qui). Per far fronte a questa situazione, in funzione della quale crescono oltretutto i costi di produzione, la E&J Gallo Co. Winery di Healdsburg, una delle più note e importanti cantine della California, è riuscita, seguendo un programma che ha avuto inizio già nel 2008, a ridurre i suoi consumi di acqua del 25%. L’importante risultato è stato raggiunto perseguendo diversi accorgimenti tra cui
l’uso di acque riciclate per l’irrigazione, la costruzione di un sistema di sfruttamento delle acque reflue per la produzione di energia, la pulizia delle bottiglie prima dell’imbottigliamento con un getto d’azoto invece che con acqua (l’uso di tale tecnologia ha permesso di risparmiare circa 3785 metri cubi d’acqua ogni anno), l’uso oculato delle acque per la pulizia delle botti (con un risparmio di acqua del 50% rispetto ai più di 1500 metri cubi di acqua prima utilizzati) e per la pulizia delle presse (passando a un utilizzo di acqua per questo scopo da circa 56 a 11 metri cubi), fino alla sostituzione dei vecchi impianti di lavaggio della cantina con nuove idropulitrici più efficienti.
Sulla stessa strada si stanno muovendo anche altri produttori californiani, tra questi vi è anche chi, ad esempio, utilizza impianti d’irrigazione a goccia che permettono un notevole risparmio d’acqua.
FEB
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