Unico tra i grandi mercati di destinazione del vino italiano a crescere con decisione. Ma gli Usa sono ormai a un soffio
Come abbiamo visto dai dati riguardanti Usa, Russia, Germania e come vedremo prossimamente per il Regno Unito, la situazione di calma piatta è la nota dominante. A tenere, anzi, a dimostrare ritmi di crescita abbastanza sostenuti, considerando anche i tempi difficili in cui viviamo, è il Canada, Paese che dimostra di non essere affetto da particolari problemi a livello economico e che – per il settore vino – si dimostra un approdo sicuro.
A tutto giugno, restringendo il campo al segmento più profittevole, quello del vino confezionato, si nota come il nostro Paese continui non solo a mantenere la leadership, ma dimostri tassi di crescita abbastanza sostenuti: +9% il volume, +5% i valori. Unica nota stonata quella del prezzo medio, che vede un calo da un anno all’altro del 4%. Cosa che non succede ai nostri due principali rivali, la Francia e gli Usa. Questi ultimi in particolare sembrano ormai destinati a superare i francesi nel corso dell’anno, avendo tassi di crescita del 20% a volumi e valori, contro il +4% di Parigi. Ormai le distanze sono davvero ravvicinate. E i prossimi nel mirino, se californiani e compari continueranno così, potremmo essere proprio noi.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Ufficio canadese di statistica
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