Con il meccanismo dell’inversione contabile dell’Iva - previsto dalla Legge di Stabilità che dovrà essere votata il 19 dicembre in Senato -, le imprese saranno costrette ad attendere il rimborso dallo Stato, con enormi problemi di liquidità
Nel testo della Legge di Stabilità che oggi sarà votata al Senato è contenuta una disposizione che ci desta molta preoccupazione, quella che introduce il meccanismo dell’inversione contabile (il cosiddetto reverse charge) per l’Iva per le vendite di prodotti alla grande distribuzione (ipermercati, supermercati e discount alimentari). In pratica le imprese fornitrici non incasseranno più l’Iva al momento in cui cedono la merce alla grande distribuzione e dovranno invece attendere di ricevere un rimborso dallo Stato. Considerando i tempi assai lunghi con i quali lo Stato procedere ad effettuare i rimborsi dell’Iva, è evidente che moltissime imprese cooperative agroalimentari avranno non pochi problemi di liquidità, con effetti negativi a cascata sul versante degli investimenti”.
L’allarme è di Giorgio Mercuri, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, 5.000 imprese agricole associate, rappresentative in particolare della filiera dell’ortofrutta fresca e trasformata, del vino e del latte.
“Difficile stimare l’impatto, ma parliamo di diverse decine di milioni di euro al mese – prosegue Mercuri. – Non va trascurato infatti che il provvedimento verrebbe a innestarsi in un contesto economico che per il comparto alimentare è già molto negativo, a causa della forte contrazione dei consumi interni. Se la misura dovesse passare, il governo rischia di mettere in ginocchio tutto il sistema agroalimentare italiano”.
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