La prima questione sul tavolo saranno i decreti attuativi della nuovissima legge regionale contro gli ungulati
Tutto è cominciato con il tavolo di confronto che vide riuniti tutti i consorzi vitivinicoli toscani contro il PIT, il famigerato Piano di Indirizzo Territoriale che nel 2014 scatenò il finimondo, e che tuttavia riuscì a far unire compatti i produttori regionali contro il governatore Rossi e soprattutto contro l’assessore all’Urbanistica Anna Marson. Proprio in quella occasione nacque l’idea di un’associazione che riunisse tutti i consorzi in un organismo snello che potesse assumere il ruolo di interlocutore unico per la Regione su quelle materie che riguardano i viticoltori. Il 9 marzo prossimo quella associazione nascerà ufficialmente, e si chiamerà AVITO. Con tutta probabilità il suo primo presidente sarà quello del Consorzio del Brunello di Montalcino, ossia Fabrizio Bindocci. Il presidente cambierà di anno in anno a turno, e la prima questione sul tavolo saranno i decreti attuativi della nuovissima legge regionale contro gli ungulati, altra legge che ha scatenato una grande bagarre, ma stavolta i contrari sono stati gli animalisti e qualche intellettuale come Franco Battiato. I produttori toscani vogliono infatti poter dire la loro in fatto di determinazione delle aree vocate o non vocate alla presenza di ungulati, e c’è da immaginare che non mancheranno le battaglie. Poi ci sarà da affrontare il problema del cambiamento di Toscana Promozione in Toscana Promozione Turistica, che farà tornare in mano alla Regione la valorizzazione del vino. Insomma, di questioni da dibattere già ce ne sono e molte altre ne verranno. Nel frattempo, l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi ha salutato con favore la nascita di un unico organismo di confronto e ha subito invitato a lavorare nell’ottica della promozione, per la quale l’associazione ha già fatto pervenire qualche proposta all’assessorato. Patrizia Cantini
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