I vini fermi a denominazione d’origine protetta prendono quasi la metà dei consumi di vino e sono in crescita nelle vendite, tuttavia la loro performance positiva non riesce a contrastare il calo generale dei consumi spagnoli
La relazione pubblicata a inizio luglio dall’Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMv), compilata sui dati Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (MAGRAMA), mostra un generale calo dei consumi casalinghi di vino in Spagna. Si tratta per il 2014 sull’anno precedente di un – 4,3% in volume, per un consumo totale di 3,957 milioni di ettolitri e di un -1,9% in valore, per una spesa totale in vino di 1023,9 milioni di euro. Il prezzo medio di vendita è tuttavia registrato in crescita, +2,5%, e si attesta a 2,59 euro al litro.
Gli spagnoli dunque bevono meno ma spendono di più per ogni bottiglia di vino, tanto è vero che la categoria DOP (49,4% delle vendite) è in crescita (+2,3% in volume e + 3,6% in valore, +1,3% nel prezzo medio) mentre perde quella dei vini senza indicazione geografica.
I vini fermi non DOP perdono invece il 9.4% in volume e il 12,1% in valore, oltre che il 2,9% nel prezzo medio.
In perdita anche i Cava, per questi la diminuzione delle vendite registrata lo scorso anno su quello precedente è del 1,8% in volume e del 4,6% in valore e del 2,9% nel prezzo medio.
A conti fatti dunque la diminuzione generale dei consumi è da attribuire ai vini senza DOP, agli IGP, agli spumanti e ai Cava con Denominazione di origine protetta, calo al quale la crescita dei vini fermi a DOP non riesce a far fronte.
FEB
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