Il Consorzio punta sull'export: 700mila euro d'investimenti su Stati Uniti, Russia, Cina, Svizzera e piano "incoming" per Expo 2015
Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese punta sui mercati esteri di Stati Uniti, Russia, Cina e Svizzera per dare valore aggiunto alle produzioni di qualità e far conoscere, con azioni pre competitive, un territorio che vale, forte di 13mila 500 ettari a vite e di una storia da raccontare al mondo. Il Consorzio ha presentato in Regione, per la prima volta nella sua storia, un piano d’internazionalizzazione di prodotto e di mercato, approfittando dell’opportunità dei fondi OCM Promozione sul mercato dei Paesi Terzi – bando campagna 2014/2015.
E’ stato articolato un piano attività da 700mila euro che tra fiere, wine tasting, eventi marketplace, comunicazione e incoming promette di dare evidenza ai produttori oltrepadani nel mondo come non era mai accaduto in passato. Sarà riservato grande spazio anche alle attività d’accoglienza in occasione di Expo Milano 2015. Il neo direttore del Consorzio, Emanuele Bottiroli, spiega così il progetto che ha curato in questi 3 mesi, che sarà messo a punto dall’intero consiglio d’amministrazione e declinato attraverso un ritrovato dialogo con i produttori: “Dati alla mano, ho ritenuto fosse indispensabile cambiare modalità d’azione e fare una mossa strategica, che non si era mai tentata direttamente come Consorzio. Attraverso la condivisione faremo dell’Oltrepò un territorio più aperto, ospitale e stimolante”. Ci sarà spazio per veicolare informazioni e generare business a vantaggio di tutte le produzioni: “Faremo incontrare domanda e offerta – spiega Bottiroli – perché l’Oltrepò Pavese è fra le poche zone vitivinicole d’Italia a poter esprimere un’intera carta dei vini. Sono forse troppe tipologie per un mercato piccolo e stagnante come quello nazionale, ma non sono abbastanza se si guarda al mondo che ha voglia di bere italiano. Il tesoretto è il Pinot nero da cui nascono nobili rossi, bianchi di alto profilo e grandi spumanti, tra cui il Cruasé. Ci sono poi altri rossi unici come Bonarda, Buttafuoco o Sangue di Giuda e bianchi internazionali come Riesling, Pinot grigio e Moscato”.
Bottiroli conclude: «Abbiamo scelto di avere coraggio e di giocare la nostra parte nel progettare un futuro diverso. Dialogare con la nostra ristorazione e i nostri wine-bar è importante e vitale, ci concentreremo nel fare sinergia, ma abbiamo l’obbligo di guardare anche oltre confine, dove si possono ancora fare numeri e creare valore. Chi ci assaggia e chi ospitiamo ritorna sempre».
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