Clima asciutto e notti estive fresche unite a un attento monitoraggio dei tecnici del Consorzio e dei viticoltori hanno portato a un risultato eccellente
La vendemmia 2016 tra le colline del Conegliano Valdobbiadene si è chiusa confermando gli entusiasmi dei pronostici.
Infatti la prospettiva favorevole era stata preannunciata durante il monitoraggio e le analisi della fase di maturazione delle uve ed espressa dai vertici del Consorzio prima ancora di tagliare i primi grappoli. L’eccellenza qualitativa della vendemmia 2016 è dovuta alle fresche temperature notturne registrate in collina già a fine luglio, unite alla condizione di clima asciutto e ventilato. Questi due aspetti climatici sono essenziali per ottenere un vino spumante che necessita di uve sane, con sostenuta acidità e buoni valori in composti aromatici in particolare quelli a base terpenica, che danno profumi floreali. Tali fattori qualitativi sono stati confermati dalle analisi eseguite sulle uve dai tecnici del Consorzio e dal contesto climatico dell’annata appena conclusa. Infatti, facendo riferimento all’indice climatico di Winckler che prende in considerazione sommatorie termiche giornaliere di valori di temperatura sopra i 10°C durante il ciclo vegetativo delle uve, in questo caso da aprile ad agosto, si evidenzia come il dato per il 2016 ammonti a 1452°C. Quest’ultimo dato raffrontato con le annate trascorse, si avvicina ai valori registrati nel 2010 e nel 2008 annate “fresche” e piovose, durante i quali si sono raggiunti rispettivamente i 1480°C ed i 1350°C. Ciò conferma che quest’ultima stagione abbia favorito il raggiungimento di un equilibrato quadro delle acidità, in particolare quella malica, che dà freschezza, nervo e longevità a spumanti prodotti nelle “microaree” della Docg. Infatti si può affermare che il 2016 rappresenti un’annata perfetta per le Rive e per il Cartizze, per i quali sarà esaltata in bottiglia la tipicità delle singole vigne.
Il successo di quest’anno inoltre è dovuto anche al lavoro dettagliatissimo e costante dei viticoltori di collina e dei tecnici del Consorzio che hanno fotografato periodicamente l’andamento della maturazione delle uve per misurane l’acidità e la concentrazione zuccherina, così da individuare il momento ottimale della vendemmia per ogni singola collina all’interno dei confini della Denominazione.
Con queste premesse il 15 settembre ha avuto inizio la vendemmia “eroica” tra i filari della Docg ed è terminata, per tutta la Denominazione, circa venti giorni dopo. Nelle colline del Prosecco Superiore non si vendemmiava così tardi da inizio millennio. Non un dettaglio di poco conto per la qualità delle uve raccolte, dato che a partire dal 16 settembre si è registrato un abbassamento termico, verificatosi in particolare durante la notte, che ha permesso all’uva di mantenere un buon livello di acidità e freschezza. Le analisi delle uve, monitorate ogni settimana, hanno confermato i valori analitici per l’ottenimento di una grande aromaticità e un impatto olfattivo di entusiasmante freschezza. Questo aspetto meteorologico ha permesso ai produttori di confermare la bontà dell’annata, dato che non si sono verificate interruzioni della vendemmia e questo ha permesso quindi ad ogni singolo viticoltore di gestire la raccolta selezionando le migliori partite e generando cuvée eccellenti. Il profilo dei vini, in questo momento in vasca per le fasi di affinamento, è di grande impatto olfattivo, sia al naso che in bocca, con note floreali di spiccata vivacità, di mela verde che conferisce croccantezza anche al palato, segnale inequivocabile di uno spumante che in prospettiva può assumere grande stoffa e verticalità di assaggio.
Devi essere connesso per inviare un commento.