Per l’intero reparto enologico le rilevazioni di febbraio restituiscono, nel dato finale, una crescita annua dei prezzi del 4,5%, dal più 4,9% di gennaio, che rappresenta il minimo dal giugno dell’anno scorso (a distanza di un mese è emerso invece un rincaro dello 0,2%
Febbraio porta indietro la lancetta dell’inflazione in Italia. Dallo 0,7% di gennaio il caro-vita è sceso al +0,5%, il minimo da ottobre del 2009. L’ulteriore rallentamento dei prezzi – precisa l’Istat – resta tuttavia ascrivibile alle componenti più volatili, come i beni energetici e gli alimentari freschi, al netto delle quali l’inflazione “core” resta stazionaria all’1%.
Su dodici divisioni di spesa monitorate dall’Istituto nazionale di statistica solo tre hanno manifestato nella dinamica mensile una correzione al ribasso (alimentari, trasporti e comunicazioni), che ha però permesso all’indice generale di arretrare rispetto a gennaio dello 0,1%. Su base tendenziale, vale a dire in rapporto allo stesso mese dell’anno scorso, hanno registrato un andamento negativo, invece, solo comunicazioni e altri beni e servizi, mentre resta positivo l’andamento dei prezzi per le restanti divisioni di spesa.
Il segmento degli alcolici, come da attese, ha ribadito il ruolo disinflattivo già emerso a gennaio (dal +3,7%, la dinamica tendenziale è scesa al 3,5%), riflettendo l’ulteriore decelerazione dei prezzi al consumo dei vini.
Per l’intero reparto enologico le rilevazioni di febbraio restituiscono, nel dato finale, una crescita annua dei prezzi del 4,5%, dal più 4,9% di gennaio, che rappresenta il minimo dal giugno dell’anno scorso (a distanza di un mese è emerso invece un rincaro dello 0,2%).
Per i vini comuni, in particolare, l’aumento annuo dei prezzi frena al +6,7%, dal 7,9% di gennaio. Leggermente più attenuata la dinamica inflattiva delle denominazioni d’origine (+3,3% a febbraio, contro il 3,4% del mese precedente), mentre gli spumanti accelerano al +3,1%, dal 3% di gennaio.
Da rilevare che l’ulteriore rallentamento riscontrato per le referenze vinicole si inserisce in un contesto di maggiori pressioni esercitate sui prezzi al consumo sia dagli spirits (+2,7%, dal 2,5% di gennaio) che dalle birre, che viaggiano adesso a un ritmo annuo dell’1,4%, contro l’1,3% di gennaio.
Nel complesso, i prezzi di alimentari e bevande (incluse le alcoliche) hanno fatto segnare, su base mensile, un calo dello 0,3%. Il relativo tasso di crescita su base annua si è ridotto di quattro decimi di punto, portandosi all’1% dal più 1,4% di gennaio.
p.f.
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