Il nuovo codice della nomenclatura doganale consente finalmente il monitoraggio preciso di questa denominazione, che pesa per il 50% sul totale export spumanti Italia
Nel 2017 la nomenclatura combinata è stata riformata, introducendo nuove voci che consentono di monitorare con maggiore dettaglio alcune tipologie di vino: oltre alla categoria generale dei vini confezionati in contenitori >2<10 litri, per l’Italia come grandi novità abbiamo Prosecco Doc-Docg e Sicilia Doc.
Nel primo trimestre 2017 gli scambi si sono attestati a 383.000 ettolitri per un controvalore di 149 milioni di euro. Il peso di questo prodotto sul totale export spumanti è superiore al 50%, mentre sul totale export Italia la quota è dell’8% a volume e dell’11% a valore.
Prima destinazione in volume e valore è il Regno Unito, che genera un fatturato di 57 milioni di euro, equivalenti a una quota di quasi il 40% sul totale. Secondi sono gli Usa, che con 42 milioni di euro generati a marzo detengono una share sul totale di poco meno del 30%. Segue, ma a grandissima distanza, la Germania, con il 5% (ricordiamo che qui si parla solo di spumante, mentre il mercato tedesco assorbe anche grandi quantitativi di Prosecco frizzante).
Francia, Belgio, Canada e Svizzera chiudono il cerchio delle prime 7 destinazioni con quote tra il 3% e il 2,5%. In totale, questi 7 mercati fanno l’83% del totale (85% a volume), con i soli primi due – UK e Usa – al 66%. Queste graduatorie ovviamente, essendo relative a una frazione d’anno, possono essere suscettibili di variazioni anche importanti nel corso dei prossimi mesi.
A livello di macrodestinazioni, infine, il 60% del fatturato e del volume del Prosecco spumante è generato nell’Unione europea.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat
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