Il 74% della superficie vitata è coltivato con varietà nere, di cui le prime quattro fanno metà del totale: Sangiovese, Montepulciano, Primitivo (in crescita), Negroamaro (in riduzione)
Ha una superficie vitata molto ampia, la Puglia: quasi 83 mila ettari di vigneti distribuiti su un territorio molto vasto. La principale provincia vitivinicola, Foggia, ne detiene oltre 25 mila ettari, ma l’ultima per estensione, Bari, con quasi 7.600 ettari raggiunge comunque dimensioni ragguardevoli. In ogni caso la metà dei vigneti regionali è detenuta dalle due province settentrionali, Foggia e Barletta-Andria-Trani (BAT).
L’orientamento verso le varietà nere, che costituiscono il 74% del vigneto regionale, viene confermato a livello provinciale, facendo emergere però situazioni differenziate: occupano “solo” il 52% delle superfici a Foggia, mentre nel Leccese arrivano a rappresentarne il 93%.
* L’uva di altro colore include Pinot grigio e le varietà rosate, secondo la classificazione del Registro nazionale delle varietà di vite
Sangiovese, Primitivo e Negroamaro guidano la graduatoria varietale regionale, con 12.510 ettari il primo, 11.770 il secondo e 11.390 il terzo, corrispondenti nel complesso al 43% della superficie vitata pugliese. E se si aggiunge anche il Montepulciano, che con 9.080 ettari occupa la posizione immediatamente successiva, la rappresentatività sale al 54%.
Tra i principali vitigni per estensione troviamo anche tre Trebbiani, il Trebbiano toscano, quello giallo e quello abruzzese, che insieme raggiungono 11.370 ettari e una quota del 14% sul totale regionale.
Le superfici di Primitivo sono in crescita rispetto al 2000, quando ne erano stati censiti 7.440 ettari, mentre al contrario il Negraoamaro, all’epoca principale vitigno per diffusione, risulta in contrazione (contava 16.670 ettari). Sostanzialmente stabile il Sangiovese. Intanto l’Uva di Troia, di cui nel 2000 erano stati rilevati 1.730 ettari, è ormai attestata sopra i 2.500 ettari.
Presenti in modo significativo nel vigneto regionale anche i Lambruschi, soprattutto il Lambrusco maestri (1.190 ettari) e il Lambrusco a foglia frastagliata (590 ettari).
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Censimento Istat. Sui numeri in distribuzione al Simei, un’ampia rassegna delle varietà coltivate in tutte le regioni d’Italia, con il dettaglio provinciale e la segmentazione Dop-comuni e per colore
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