+13% nel fatturato e +10% nei volumi di vendita. Al centro della strategia vincente della casa vinicola di Pontassieve la ricerca della qualità e la valorizzazione delle tenute agricole del gruppo
Lo scorso 4 febbraio al Mandarin Oriental di Milano, l’amministratore delegato di Ruffino, Sandro Sartor, ha annunciato alcuni novità aziendali, anticipando in particolare alcuni importanti dati sui risultati 2015. Dopo un anno molto difficile a causa del contesto internazionale, Ruffino chiude con un +13% nel fatturato e un +10% nei volumi.
“In Italia cominciamo a vedere la luce”: la crescita è stata a doppia cifra sia in fatturato che in Margine di Contribuzione
Buone notizie anche dagli Stati Uniti dove Ruffino consolida la sua primaria posizione nel settore “luxury wines”: le vendite hanno superato il milione di casse.
Nel mercato canadese l’azienda di Pontassieve, oggi di proprietà del gruppo americano Constellation Brands, ha raggiunto la seconda posizione nella classifica delle vendite dei marchi di vino italiano, mentre anche nei difficili mercati dell’est Europa (Russia e Ucraina), i vini di Ruffino si stanno “difendendo bene”.
Il Chianti rimane al centro della strategia di Ruffino e sono proprio i risultati 2015 nel mercato italiano a confermare la bontà delle scelte in rapprese negli ultimi anni dalla casa vinicola di Pontassieve: puntare sulla qualità e sulla valorizzazione delle tenute agricole.
Tra le novità presentate ai giornalisti il nuovo vino Alauda, al top della gamma di Ruffino.
L’incontro è stata anche l’occasione di degustare, in abbinamento coi vini di Ruffino, i piatti del noto chef Antonio Guida.
FEB
Devi essere connesso per inviare un commento.