Lo sbloccaggio dei 5 quintali per ettaro significherà per i vignaioli un introito economico di circa 325 euro ad ettaro in più, con una resa Docg totale che, con il deblocage, risulta fissata per la vendemmia 2013 a 100 quintali/ettaro
Ieri, 12 febbraio, la Regione Piemonte ha comunicato lo sbloccaggio dei 5 quintali per ettaro di rimanenza di Moscato che ora diventano Docg e sono a disposizione delle Case spumantiere per soddisfare importanti commesse ed esigenze impellenti di mercato.
“Come Agrinsieme Moscato – dichiara il presidente Pietro Cirio – siamo stati i primi ad avanzare, in sede di commissione paritetica, l’ipotesi del blocage/deblocage un dispositivo che, già utilizzato da tempo dalla filiera dello Champagne, consente di modulare la produzione di vino a secondo delle esigenze del mercato. E oggi – aggiunge – siamo contenti e soddisfatti che molte associazioni di categoria abbiano seguito il nostro pensiero nel segno di una fattiva collaborazione tra parte agricola e Case spumantiere. Ringraziamo Regione Piemonte e Consorzio di Tutela dell’Asti per la preziosa e insostituibile opera di mediazione e collegamento tra le parti svolta anche in questo caso. E consideriamo favorevolmente il fatto che il mondo del Moscato stia cominciando a fare squadra in modo fattivo, sia pure nel rispetto dei ruoli specifici di ogni parte della filiera».
Lo sbloccaggio dei 5 quintali per ettaro di Moscato atto alla Docg significherà per i vignaioli un introito economico di circa 325 euro ad ettaro in più, con una resa docg totale che, con il deblocage, risulta fissata per la vendemmia 2013 a 100 quintali/ettaro.
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