Il contrassegno, che garantirà ancora maggior trasparenza e tutela, chiude un anno significativo per il Soave, tra riconoscimento erga omnes, l’introduzione del tappo a vite, crescita dei prezzi delle uve e dell’imbottigliato, presenza sui mercati esteri e successi sul fronte della ricerca
Il Soave ha adottato la fascetta di Stato per tutte le tipologie della Doc. Lo ha deciso l’ultimo consiglio di amministrazione del Consorzio, riunitosi oggi prima della pausa natalizia. Dopo la recente introduzione del tappo a vite per il Soave Classico, l’ottenimento del contrassegno chiude un 2012 molto significato per il Consorzio che sempre quest’anno ha registrato il riconoscimento ministeriale Erga Omnes. Un anno che accanto ad una intensa attività promozionale sui mercati esteri ha registrato la crescita dei prezzi e dell’imbottigliato, a fronte di progetti di ricerca – come Eco2 – che stanno riscuotendo l’interesse nazionale.
Si tratta di un risultato importante, recita un comunicato dell’ente, che completa l’azione di tutela sulla denominazione e che va a certificare le prospettive di una stagione che, al di là dell’andamento climatico, è stata strategica in termini di risultati e progettualità.
“Il favorevole momento commerciale, assieme alla veloce evoluzione dei consumi e dei mercati – sottolinea Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – chiama oggi il Consorzio a nuove, scelte per tutelare al meglio il valore della DOC. Il Soave era quindi maturo per l’adozione dei contrassegni di stato, completando così l’ azione di monitoraggio delle produzioni attuata dall’organismo di certificazione”.
Un processo di trasparenza e di tutela che partendo dalla vigna arriva alla bottiglia. Una decisione che impegna tutti i produttori in funzione di un risultato che potrà finalmente chiarire flussi produttivi e di mercato per gestire al meglio la denominazione.
Numerose le azioni riassunte nel corso del Consiglio.
Erga Omnes
E’ stata sottolineata l’importanza del riconoscimento ministeriale per l’azione di promozione e di tutela del Consorzio nei confronti di tutti gli utilizzatori della denominazione. Un traguardo raggiunto dal Soave, primo nel Veneto, e tra i primi in Italia. Questo cambio di marcia del Consorzio e’ stato molto apprezzato dalle imprese che investono nella denominazione. Numerosi i nuovi soci che hanno richiesto l’iscrizione fino a portare la rappresentatività consortile a livelli mai raggiunti nella sua lunga storia.
Il Consorzio del Soave, per produzione di uva e volume vinificato, vale oggi quasi il 90% della produzione totale mentre per l’imbottigliato supera il 70%.
Mercati e consumi
Buoni anche i dati che arrivano dal mercato. Crescono le bottiglie confezionate in Italia e cresce anche la quota di sfuso confezionato all’estero .
Più 10% per il Soave DOC e Colli Scaligeri. Cresce ancora il Soave classico attestandosi attorno al più 5% rispetto all’anno precedente. Bene anche le due Docg Soave Superiore e Recioto di Soave che confermano i dati storici.
L’attenta gestione della denominazione degli ultimi tre anni ha poi consentito, oltre che un ideale riequilibrio tra produzione e commercializzato, anche un significativo riposizionamento dei prezzi che hanno recuperato oltre il 20%, con relativa soddisfazione per i produttori.
Promozione e tutela del marchio
Questi risultati molto positivi vanno ascritti anche all’intensa attività promozionale sviluppata da aziende e Consorzio. Solo nel corso del 2012 nei diversi progetti attivati sono stati investiti quasi due milioni di euro nel mercato nord americano, circa 600mila in Europa ed altrettanti nei mercati emergenti.
A queste azioni di valorizzazione si sommano le attività di difesa e monitoraggio della denominazione. Il marchio collettivo Soave e stato registrato direttamente dal Consorzio in alcuni nuovi mercati come India, Peru, Colombia, Nicaragua, Guatemala, Costarica, Panama, Honduras, El Salvador.
Ricerca e Sviluppo
Sul fronte della ricerca il Consorzio, recita ancora il comunicato – vede premiata la sua lungimiranza. Proprio il progetto ECO2, attivato dal Consorzio in sinergia con alcune aziende del territorio, è stato selezionato tra oltre 700 progetti dall’Associazione Italia Camp, che in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con oltre 60 università italiane ed internazionali, lavora per far emergere e realizzare le migliori idee di innovazione sociale per l’Italia. Il progetto Eco2, che propone il recupero ed il riutilizzo dell’anidride carbonica di fermentazione, va idealmente a sottolineare lo storico impegno del Consorzio sul fronte della sostenibilità ambientale fin dal 2006 quando è stato il primo consorzio italiano ad ottenere la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001.
Notevole anche il lavoro fatto in vigna in sinergia con enti specializzati ed università. Fertilizzazione, cambiamenti climatici, gestione della pergola, nuovi protocolli fitosanitari, hanno caratterizzato il lavoro degli uffici tecnici del Consorzio nel corso del 2012. La nuova sfida arriva dall’emergenza idrica nelle aree collinari. Il Consorzio su questo delicato tema ha attivato progetti in collaborazione con gli enti territoriali responsabili.
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