Procapite a meno di venti litri annui. Più che la crisi sembra esserci un problema sociologico: il vino non è più popolare come un tempo, soprattutto tra i giovani spagnoli
Il consumo procapite annuo di vino in Spagna è oggi inferiore ai venti litri, 19,9 per la precisione. Secondo Vincente Lladró, giornalista del periodico della Comunidad Valenciana Las Provincias, la diminuzione dei consumi di vino “sembra – oggi – essere inarrestabile” e la Spagna vive una sorta di “sorprendente paradosso”, visto che si tratta del primo paese al mondo per superficie vitata, del primo esportatore al mondo di vino per volume e del terzo per valore. Se di considerano poi i consumi procapite (seppure in calo) dei suoi principali concorrenti (Francia 47,7 litri all’anno procapite e Italia 37,1) la Spagna si attesta a livelli di paesi in cui la cultura del vino è ancora in via di sviluppo.
Crisi, crescita dei prezzi del vino nei ristoranti, restrizioni sulle norme di guida in stato di ebbrezza sono solo un aggravio di un problema di fondo che secondo Lladró è più che altro di tipo sociologico. Il vino in Spagna non sarebbe più popolare come un tempo, soprattutto tra i giovani e, per di più, le politiche lo trattano spesso alla stregua di altre bevande alcoliche.
Di buono c’è tuttavia che, e qui di certo la crisi economica ha un suo peso, sembra esserci un ritorno ai consumi casalinghi, i meno interessati da questo calo.
FEB
Devi essere connesso per inviare un commento.