Più della metà delle esportazioni argentine è in mano a cinque grandi produttori mentre i medi e i piccoli arrancano, in una dinamica che secondo l’Observatorio Vitivinícola Argentino si sta
Crescita sia nel fatturato che nei volumi. Impennata dello sfuso che fa +316% con i bianchi e +103% con i rossi. L’imbottigliato balza in avanti del 23% sullo stesso mese
Tra 1998 e 2013 la produzione di spumante è cresciuta del 130% e ciò ha influito sulle esportazioni, tuttavia nel 2013 l’Argentina ha perso competitività oltreconfine esportando il solo 8%
Il calo delle vendite in volume è stato del 15%, nel fatturato si sono persi 51 milioni di dollari sul 2012. Giù tutte le categorie, spumanti compresi, ad eccezione dell’imbottigliato
Le spedizioni sia di sfuso che d’imbottigliato sono diminuite. Perdono soprattutto i bianchi e i vini senza menzione di varietà, crescono invece gli spumanti e i varietali ma questi ultimi
Secondo Rabobank dopo più di dieci anni di crescita vertiginosa le esportazioni da Buenos Aires hanno subito, nel 2012, un rallentamento che può essere proficuamente affrontato con la diversificazione dell’offerta
Battuta d’arresto nelle spedizioni tra gennaio e luglio ma consumi ancora in positivo. Tra 2009 e 2012 le vendite interne di sparkling sono cresciute oltre il 70% Dopo anni
Il consumo interno di questa varietà, conosciuta nel Paese sudamericano come Bonarda, è cresciuto del 900% in pochi anni. Nell’export la principale destinazione sono gli Stati Uniti. L’Observatorio Vitivinícola
La crescita dei consumi interni non tranquillizza tuttavia gli attori della filiera, preoccupati soprattutto per le difficoltà nell’export: le spedizioni oltreconfine sono calate oltre il 23% nei primi cinque mesi
Secondo l’Instituto Nacional de Vitivinicultura a febbraio le vendite di vino sul mercato interno sono calate del 3,4% mentre l’export crolla del 34%. Cali delle spedizioni confermati anche da Caucasia
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