Le varietà a bacca bianca, capitanate dal Catarratto, continuano a rappresentare la quota preponderante, benché in dieci anni la loro incidenza risulti notevolmente diminuita: dal 76% al 63%. Sono esplosi
Anche se la seconda varietà più coltivata, dietro l'Aglianico (6.600 ettari), è la bianca Falanghina, che assomma il 12% del vigneto regionale. I rossi più presenti sono tutti nazionali: Barbera,
Il 74% della superficie vitata è coltivato con varietà nere, di cui le prime quattro fanno metà del totale: Sangiovese, Montepulciano, Primitivo (in crescita), Negroamaro (in riduzione)Ha una superficie vitata
Secondo il censimento, il principale vitigno regionale è passato in dieci anni da 16.000 a 17.800 ettari. La sorpresa è il Pecorino: da una manciata di ettari a oltre 600.
Con 15.500 ettari risulta il più diffuso, ma in dieci anni ha perso quasi 4.000 ettari. Stabili i Lambruschi, che assieme contano per un quinto del totale regionaleDopo Piemonte, Lombardia,
La crescita di Pinot grigio e Traminer, ma anche del Sauvignon blanc a scapito soprattutto delle Schiave. Il ritorno del Lagrein e la crescita del Muller Thurgau. Oggi il vigneto
Considerando le varietà a maggior diffusione, ovvero Pinot grigio, Merlot, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Pinot bianco e Pinot nero, si arriva a rappresentare con oltre 12.800 ettari i
Due varietà in forte crescita rispetto a dieci anni fa. L’altra metà ha una composizione più frammentata: emergono comunque il Müller Thurgau (il 9% del vigneto provinciale), il Merlot (7%)
Croatina, Pinot nero e Chardonnay il terzetto di testa, in una regione dove due terzi delle superfici sono dedicati a uva a bacca neraDopo il Piemonte, ci occupiamo della seconda
Secondo i dati dell'ultimo Censimento Istat, su una superficie totale di oltre 46.000 ettari, un terzo è dedicato a Barbera. La seconda varietà, con poco meno di 10.000 ettari, è
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