La tendenza verso il basso è costante così che secondo WSTA il prezzo minimo non è necessario oltre che dannoso per il settore. Qualcuno nel governo teme che la sua introduzione sarebbe un “suicidio politico”
Dal 2004 a oggi, secondo un nuovo report di HM Revenue & Customs, il consumo di alcol pro capite nel Regno Unito è calato del 16% ed è ora al di sotto degli otto litri; per il solo 2012 il calo è stato del 3,3%. Commentando questi dati la Wine and Spirit Trade Association ha rilevato che si tratta pressoché dello stesso calo cui mira il governo con la possibile introduzione del prezzo minimo per unità alcolica. La politica del prezzo minimo sarebbe dunque inutile oltre che, come già diverse volte denunziato da WSTA, dannosa per il settore degli alcolici. D’altra parte sembra che anche all’interno dell’ufficio di gabinetto inglese, Cabinet Office, vi siano diffuse riserve nei confronti del prezzo minimo. Gli economisti stimano infatti che i 45 pence per unità alcolica previsti dalla norma comporterebbero un incremento di spesa annua di ben 100 sterline per famiglia: un “suicidio politico” per il governo in un momento in cui i consumatori già soffrono per il rincaro dei prezzi dell’energia e dei carburanti oltre che per il congelamento dei salari.
FEB
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