Promosso da Vinehealth Australia, in collaborazione con diversi istituti di ricerca, prevede un accurato ed economico campionamento dei terreni attraverso la tecnica di biologia molecolare qPCR
La lotta alla fillossera richiede ancora oggi in Australia una sorveglianza attiva e costante da parte di viticoltori ed enti controllori. Un’infestazione del pericoloso fitofago venne infatti riscontrata nel 2006 nella regione vinicola di Yarra Valley, a nord est di Melburne e tenuta sotto controllo negli anni successivi all’interno di quella poi denominata Maroondah Phylloxera Infested Zone, territorio purtroppo recentemente allargatosi circa un anno fa (ne avevamo parlato qui).
A questo proposito, Vinehealth Australia ha comunicato di avere da poco portato a termine un programma di ricerca durato sei anni che permesso di stilare un nuovo protocollo diagnostico delle presenza di Daktulosphaira vitifoliae.
Hanno collaborato a questa impresa anche il South Australian Research and Development Institute (SARDI), The University of Adelaide, alcuni funzionari del Biosecurity SA (Pirsa), del dipartimento australiano dello sviluppo economico (Department of Economic Development, Jobs, Transport and Resources – DEDJTR) e per la parte statistica un ricercatore di Rho Environmetrics.
Il nuovo protocollo prevede un accurato campionamento dei terreni attraverso la tecnica di biologia molecolare chiamata quantitative PCR (qPCR), che permette di individuare nel terreno il DNA dell’insetto in ogni fase del suo processo vitale; non è dunque necessario dunque avere a disposizione un insetto intero o completamente sviluppato.
FEB
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