Esportazioni 2017 a +3,6% fino ad un fatturato di oltre 125 milioni di dollari. Canada principale mercato di destinazione, ma anche questo settore sente la sete asiatica (+7,4%)
La statunitense Brewers Association (BA), unione che rappresenta i piccoli e indipendenti produttori di birra artigianale, ha rilevato per il 2017 una crescita del 3,6% delle esportazioni di craft beer dagli Stati Uniti. I dati comunicati da BA indicano che il fatturato in uscita di questo comparto ha raggiunto lo scorso anno il valore di 125,4 milioni di dollari, corrispondenti a un volume spedito oltreconfine di 482.309 barili (circa 535.362 ettolitri; 1 barile = 117 l).
A garantire questo successo ha contribuito l’Export Development Program (EDP), programma di promozione della birra artigianale made in USA condotto della sopracitata associazione a partire dal 2004.
Primo mercato di destinazione il vicino Canada che vale ben il 51,3% di tutte le esportazioni.
Altri mercati importanti sono stati il Regno Unito, con uno share del 10,5%, la Svezia (share del 6,7%), la Corea del Sud (share del 4,6%), l’Australia (share del 3,8%), il Giappone (share del 2,7%) e la Cina alla volta di cui parte il 2,5% della birra artigianale statunitense destinata all’estero. Se non si considera il Giappone, verso cui le esportazioni 2017 sono cresciute nel del 2,6% vs periodo precedente, la regione Asia-Pacific ha fatto registrare un incremento delle richieste di birra artigianale del 7,4%. La crescita registrata per le spedizioni verso l’Europa è invece dell’1,3% vs 2016.
FEB
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