Presentato il volume che raccoglie immagini storiche, testimonianze ed esperienze vissute, ma anche riflessioni e proposte per il futuro della vitienologia cembrana
Il 12 dicembre 2013 a palazzo Roccabruna di Trento è stato presentato il libro “Valle di Cembra, il territorio, la gente, il vino” edito a cura del Comitato organizzatore della Rassegna dei vini Muller Thurgau di Cembra giunto alla XXVI^ edizione.
I testi sono a cura di Sergio Ferrari, il coordinamento editoriale è di Stefano Elena, il progetto grafico e l’impaginazione hanno il marchio Artimedia (Valentina Trentini editore), le fotografie provengono da diverse fonti pubbliche e private. Il volume è stato realizzato con il contributo della Provincia di Trento, del Bim Adige Avisio, di Trentino Sviluppo e della Comunità Valle di Cembra in collaborazione con APT Altopiano di Piné e Valle di Cembra e Consorzio vini del Trentino.
Pur mantenendo fede all’ intento celebrativo, il libro si discosta da una presentazione oleografica della Valle di Cembra, proponendo solo immagini funzionali del paesaggio, ma anche e soprattutto della gente e di personaggi autorevoli locali e di fuori regione, che hanno contribuito a far progredire la vitivinicoltura cembrana e a far crescere la notorietà e l’utilità della Rassegna dei vini Muller Thurgau. Non è casuale l’inserimento nella sopra copertina della fotografia di tre giovani ragazze sorridenti che emergono da un brentale (brenton) di legno pieno di uva. Come a dire che il destino della Valle di Cembra sotto tutti punti di visita e non solo viticolo ed enologico è nelle mani dei giovani.
Le chiavi di lettura del libro sono molteplici. Proponiamo per primo il filo rosso che lega le varie pagine e i capitoli all’Istituto agrario di S. Michele, oggi fondazione Edmund Mach. Il vitigno Muller Thurgau è stato introdotto e raccomandato in Valle di Cembra da Carlo Reich che negli ani ’50 del Novecento dirigeva il laboratorio chimico di S. Michele prima di assumere la direzione tecnica della grande cantina viticoltori di Ravina (CAVIT). La realizzazione dei primi vigneti di Muller Thurgau ha avuto come promotori Giorgio Brugnara perito agrario diplomato di S. Michele e Gino Salvaterra, dirigente dell’ufficio viticoltura e frutticoltura dell’Ispettorato agrario di Trento.
Entrambi assecondati da Erminio Zanotelli, presidente della cantina sociale di Cembra che nel libro avrebbe meritato uno spazio dedicato. Fu sua l’ idea di piantare il primo frutteto di Golden delicious e Stark nella piana di Cembra su un terreno commassato di 108 proprietari, oggi interamente urbanizzato. Il filo rosso comprende i numerosi ex allievi dell’ Istituto agrario nativi cembrani che si sono fatti carico dell’animazione e di iniziative non solo viticole per incentivare e indirizzare al meglio lo sviluppo socio-economico e tecnico della loro terra. L’istituto agrario di S. Michele ha contribuito al progresso viticolo ed enologico della Valle di Cembra tramite i direttori del laboratorio ed i ricercatori che si sono succeduti nei vari decenni: Franco Defrancesco, Giulio Margheri, Giuseppe Versini, Fulvio Mattivi e Giorgio Nicolini. Non vanno dimenticati gli enotecnici che vi prestano attività di consulenza.
Un secondo filone da seguire nella lettura è quello delle interviste rivolte a vari soggetti che rispondono a domande predisposte dal curatore. Prese singolarmente od anche cumulativamente compongono una vera antologia di testimonianze ed esperienze vissute. Il libro contiene anche una parte storica e tecnica dedicata alla grappa. Di elevato pregio sono gli articoli scientifici proposti in appendice da ricercatori della Fondazione Mach. Ma la parte più vera del libro è il capitolo intitolato “Visti da fuori”. Riporta quasi per intero un lungo articolo-reportage di Andreas Maerz, giornalista svizzero, pubblicato sulla rivista MERUM intitolato “Cembra, la Valle dei senza nome”. Durante un soggiorno inchiesta durato diversi giorni Andreas Maerz ha raccolto diverse interviste che si possono definire “interviste fuori onda”, da cui emergono riflessioni e proposte per il futuro della vitienologia cembrana.
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