Ecco in numeri che cosa è successo nella regione del fenomeno Prosecco (e del Pinot grigio)
Presentiamo alcuni dati emersi nel corso della conferenza organizzata dalla Regione Veneto e da Veneto agricoltura a Lonigo, che fanno riferimento all’evoluzione della superficie vitata regionale e ai cambiamenti occorsi negli ultimi cinque anni. Cambiamenti che hanno visto l’esplosione degli impianti a Glera, destinati alla produzione di Prosecco.
Come si nota dal primo grafico, tra 2010 e 2011 i viticoltori veneti hanno incominciato a fare incetta di diritti di reimpianto: 1.575 nel 2010, saliti a oltre 2.500 l’anno seguente. La maggior parte di questi diritti provengono da fuori regione, in particolare Puglia e Sicilia, come spiegato nel corso della conferenza. Poi, dal 2012, un brusco stop, coinciso con il blocco degli impianti deciso dal Consorzio Prosecco.
Nel grafico successivo le destinazioni produttive dei diritti acquistati: come si vede, tra 2010 e 2011, la richiesta per Prosecco Do/Ig con varietà Glera ha assorbito oltre il 75% del totale, con nuovi impianti o reimpianti per oltre 3.000 ettari. Poi, a seguito dello stop ai nuovi impianti, i viticoltori veneti hanno indirizzato la loro richiesta verso il Pinot grigio, che tra 2012 e 2013 ha avuto domande di trasferimento diritti per circa 900 ettari. Nell’ultimo anno, le domande di trasferimento sono arrivate al livello minimo, poco meno di 1.500 ettari. Su come andranno le cose da qui al 2015, quando entrerà in vigore il nuovo sistema delle autorizzazioni, è ancora presto per dirlo, considerato che l’Italia ha beneficiato del doppio regime transitorio, preservando la possibilità per i detentori di diritti di effettuare l’impianto.
Diamo ora uno sguardo all’evoluzione della superficie vitata regionale, che si è mossa in linea con quanto visto sopra in tema di diritti. Il totale a vite in Veneto nel 2013 è 77.482 ettari, in crescita del 10% rispetto al 2008. A determinare questo aumento ovviamente è stato il Prosecco, arrivato nel 2013 a oltre 21.000 ettari, contro gli 11.700 di cinque anni prima. Altra varietà che cresce è il Pinot grigio (+3.000 ettari circa), mentre perdono la Garganega ma soprattutto il Merlot, sceso di 2.500 ettari. In aumento anche la varietà Corvina, trainata dal successo dell’Amarone e del Ripasso.
Questa la composizione ampelografica veneta: Prosecco prima varietà, con circa un terzo del totale (+12 punti percentuali), seguita da Garganega e Pinot grigio. Il Merlot è la varietà che più di tutte ha pagato l’esplosione del Prosecco, peredndo oltre 4 punti di quota in cinque anni.
Come risultato di questi cambiamenti nel quinquennio, abbiamo il seguente grafico: le varietà a bacca bianca coprono il 66% del totale regionale, con picchi dell’80% a Treviso, del 60% a Venezia e del 65% a Vicenza. In equilibrio la provincia di Verona e quella di Padova.
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