Così Mario Catania all'inaugurazione di Vinitaly. Ma abbassare la guardia è pericoloso: in Senato 'sventato' un tentativo di accisa per il vino
“Dobbiamo migliorare l’attività di comunicazione e di promozione del vino, in modo da evidenziarne l’unicità e la specificità e smarcarlo dal consumo di altre bevande alcoliche e dalla omologazione tout-court con esse”.
Così il ministro Mario Catania nel corso dell’inaugurazione del Vinitaly serve un assist preziosissimo al nostro settore, sempre in bilico tra tentativi di demonizzazione frutto di ignoranza, pressappochismo, ma spesse volte di vera e propria caccia alle streghe. Il fatto che un ministro della Repubblica, con parole chiare e incontrovertibili, senta il bisogno di smarcare il vino da tutto il resto da una parte è meritorio, e dovrebbe essere oggetto di pubblico ringraziamento da parte della filiera tutta. Dall’altra però deve far capire che il problema del “tutt’un’erba un fascio” esiste ed è serio. Lo si è visto all’inizio dell’anno, con la proposta di tassazione indistinta dei prodotti alcolici, poi rientrata grazie anche all’opera di sensibilizzazione di Catania sul suo omologo alla Salute Balduzzi. Ma la questione è strisciante in certi ambienti, e se non si sta più che attenti il regalo di Natale potrebbe essere una bella accisa (il 26 marzo in Senato un emendamento al decreto semplificazioni che istituiva l’accisa a 0,5 euro è stato cassato, ma solo perché non attinente allo spirito del decreto).
Quindi, l’occasione di avere dalla nostra in maniera così convinta il titolare del dicastero delle Politiche agricole non deve far abbassare la guardia, ma anzi incoraggiare i produttori e le loro associazioni a spingere ancora di più sul tema “vino e corretta alimentazione”, troppo spesso abbandonato a se stesso come un’appendice nell’ultima pagina delle priorità. Questo innanzitutto vuol dire sostenere la ricerca medica, fino a oggi portata avanti da una manciata di “volontari”, che fornisca dati sempre aggiornati e robusti su cui costruire poi le strategie, siano esse difensive, come è stato sinora, o propositive, com’è per esempio il progetto Wine in Moderation, che vede coinvolta attivamente Unione Vini.
A proposito di ricerca, plaudiamo a un’altra affermazione del ministro, fatta nel corso della conferenza stampa a seguito dell’inaugurazione: sugli Ogm Catania è stato netto sul fatto che l’Italia, al di là delle prese di posizione ufficiali, non può permettersi il lusso di abbandonare la sperimentazione, “sarebbe un atto di protervia nei confronti delle prossime generazioni”.
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